San Valentino, chi era e come lo festeggia il mondo

Creato il 14 febbraio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il 14 Febbraio è il giorno di San Valentino. Questa ricorrenza, che si festeggi o meno, non manca di farsi notare. Dai negozi addobbati ad arte con cuori e cupidi pronti a scoccare la freccia, alle coppie che si apprestano a organizzare cene romantiche, scambiarsi regali e dimostrarsi l’un altro l’amore che li lega. Cioccolatini, peluches con cuori pieni di promesse, gioielli, fiori, ristoranti e camere d’albergo, ecco gli ingredienti maggiormenti utilizzati per una buona riuscita della festività degli innamorati. Ma perchè proprio il 14 Febbraio? E perchè porta il nome di San Valentino? Chi era veramente il santo che presta il nome a questa festività?

San Valentino, la vita e la storia

San Valentino nasce tra il 175 e il 176 d.C. a Interamna, oggi Terni. Nel 197 diventa vescovo della città. Grazie ai numerosi miracoli che videro protagonisti gli innamorati si guadagna l’appellativo di “Santo dell’amore“. Il patrono di Terni deve la sua fama internazionale a una leggenda anglosassone secondo la quale era solito donare alle coppie in visita un fiore del suo giardino. Due innamorati che ricevettero in dono il fiore ebbero una storia d’amore tanto felice e duratura da indurre altre coppie a recarsi dal santo. Fu così che Valentino decise di dedicare il 14 di ogni mese alla benedizione nuziale degli innamorati. Valentino morì  lapidato e decapitato il 14 febbraio del 273 per mano dell’Imperatore Claudio II, che non riuscì a convertirlo al paganesimo.

San Valentino, il “Santo dell’amore”: la leggenda di Serapia e Sabino

La prima fra le leggende che narrano delle opere del santo racconta di due giovani amanti, Serapia, giovane cristiana, e il suo innamorato Sabino, un centurione romano. La loro storia, al pari dei già noti sfortunati amanti italiani di cui ci narrò William Shakespeare, finì anch’essa in tragedia. La famiglia di Serapia negò il consenso alle nozze poichè il giovane centurione non era cristiano. Sabino si recò quindi dal vescovo Valentino chiedendo di essere battezzato per poter finalmente sposare la sua amata, ma durante i preparativi della cerimonia Serapia si ammalò di tisi. Sabino non si perse d’animo e convinse il Vescovo a consacrare la loro unione al capezzale della futura moglie. Una volta celebrate le nozze, la leggenda narra che i neo sposini si addormentarono insieme morendo entrambi nel sonno.

Nel 2010 è stata ritrovata nel Palazzo di Carrara una teca contenente i resti di due persone abbracciate. Si è ipotizzato che si trattasse di Serapia e Sabino. Gli studi condotti negli anni a seguire hanno però dimostrato che gli scheletri non appartenevano ai due sposi. La sepoltura bisoma era utilizzata anche per le persone congiunte: probabilmente, la teca del Palazzo di Carrara ospita le spoglie di due fratelli. Inoltre, la data del decesso risale a circa mille anni prima della nascita di San Valentino. Cronologicamente, quindi, i resti della teca sono incompatibili a quelli di Serapia e Sabino.

San Valentino: le origini della festa

Nel 496, papa Gelasio tenta di cristianizzare il rito pagano per la fertilità degli antichi romani: a metà del mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali per tenere lontani i lupi dai campi coltivati. Gli antichi sacerdoti romani si recavano in una grotta nella quale la leggenda della fondazione di Roma racconta che la lupa allattasse Romolo e Remo per compiere riti propiziatori. Mentre il sangue degli animali donati in sacrificio veniva sparso per le strade della città, uomini e donne mettevano i loro nomi in un’urna dalla quale un bambino estraeva i nomi. Le coppie estratte dovevano vivere per tutto l’anno in intimità cosi che il rito della fertilità fosse concluso.

I festeggiamenti di San Valentino nel resto del mondo

Se in Italia è abitudine festeggiare con cioccolatini a forma di cuore e cenette a lume di candela, nel resto del mondo invece le tradizioni cambiano.

In Brasile il giorno degli innamorati non si festeggia il 14 febbraio, ma il 12 giugno. Il 13 giugno infatti è la festa di Sant’Antonio, protettore dei matrimoni, quindi il giorno prima la tradizione vuole che le ragazze in età da marito portino con sè una statuetta del santo e preghino di incontrare presto il futuro sposo.

In Giappone, invece, i protagonisti di San Valentino sono esclusivamente gli uomini. Le donne giapponesi regalano ai propri “valentini” dei cioccolatini, che devono essere fatti a mano, una dimostrazione dell’impegno e della sincerità del sentimento. I cioccolatini devono essere di cioccolato scuro poichè gli uomini ricambiano un mese dopo, il 14 marzo, denominato “White Day” (wasei-eigo) cioè “Giorno bianco” donando cioccolatini per l’appunto bianchi. Questa tradizione venne introdotta nel 1978 dall’associazione nazione delle industrie dolciarie per estendere la tradizione del “marshmallow day” su tutto il territorio giapponese, invenzione di un’azienda di confettura di Fukuoka che vendeva marshmallow da regalare in risposta ai cioccolatini ricevuti il mese precendente per San Valentino.

In Inghilterra, i protagonisti della festa sono i bambini, che imparano canzoni appostitamente per il giorno degli innamorati e ricevono in cambio dolciumi. Inoltre, si preparano piatti utilizzando le primizie dei raccolti a celebrare la fertilità dei campi.

In Russia, la festività di San Valentino non viene vista di buon occhio in quanto non è ritenuta attinente a nessuna festività ufficiale ortrodossa. In alcune zone i festeggiamenti pubblici sono proibiti e il governo è intervenuto ufficialmente per esprimere la proprio contrarietà all’evento.

Negli Stati Uniti, in Olanda e in Australia le tradizioni non sono particolarmente diverse da quelle italiane. Solo in Olanda la tradizione differisce di poco in quanto i biglietti d’amore e i regali vengono fatti in forma anonima per destare la curiosità del destinatario. I cuoricini che si regalano gli innamorati non sono di cioccolato ma di liquirizia.

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