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San Valentino di sangue

Creato il 18 febbraio 2014 da Taccodieci @Taccodieci
Giorno di San Valentino, ipermercato, ore 19. Interno sera.
In coda alla "cassa amica" una ragazza con una piccola spesa (per praticità da qui in poi la chiameremo "Clumsy"), un ragazzo con in mano una scatola di cioccolatini (lui da qui in poi sarà "Touchy") e infine io, con un paio di birre.
Clumsy passa gli articoli sul lettore ottico con lentezza da bradipo, Touchy inizia a picchiettare nervosamente il pavimento con il piede.
Clumsy si sbaglia, passa due volte lo stesso articolo, ci impiega circa trenta secondi a capire che cosa sia successo e chiama una cassiera perchè intervenga a riparare al pasticcio. Touchy sbuffa sonoramente e incrocia le braccia.
Clumsy termina di passare gli articoli e non capisce come cavolo si paghi in cassa amica, Touchy la aiuta con il solo intento di farla togliere di torno il prima possibile, sbuffando come una vaporiera. Ha praticamente scritto in fronte "[@##°toglitidallepall€".
Già, perchè è evidente che Touchy ha un appuntamento galante, si era palesemente dimenticato di San Valentino e ora sta cercando di recuperare arraffando la prima confezione di cioccolatini che gli capita a tiro nell'ipermercato prossimo alla chiusura.
Donna fortunata la sua ragazza...
Insomma, Clumsy si incasina per l'ennesima volta e, mentre arriva nuovamente la cassiera in supporto, Touchy si passa la mano nei capelli giusto per tenerla impegnata ed evitare di picchiare Touchy.
La sua sopportazione è al limite. L'adrenalina è palpabile.
Clumsy viene salvata dal pronto intervento della cassiera che, come la squadra dell'Amaro Montenegro, la soccorre prima che si compia una strage.
E' quindi finalmente il turno di Touchy: sbatte la scatola di cioccolatini sul lettore ottico e se la sua ragazza non riceverà in dono cacao in polvere anzichè cioccolatini sarà in vero miracolo. Il lettore bippa, Touchy ficca la scatola simbolo del suo amore in una sportina biodegradabile e... cerca nella tasca posteriore dei pantaloni il portafogli.
Niente.
Si palpa la giacca alla ricerca del denaro, ma niente.
Si gira su se stesso, come se il suo portafogli potesse essere da qualche parte là attorno o come aspettandosi di sorprendere un borseggiatore, ma niente.
Poi guarda ai suoi piedi: c'è una di quelle borse che danno all'ipermercato, quelle dentro cui sigillano eventuali altre borse con cui cerchi di entrare nel super e le riaprono con una chiave speciale solo all'uscita. Il suo cervello collega le cose e Touchy realizza che il suo portafogli è là dentro.
E a quel punto la rabbia che aveva tenuto repressa fino a quel momento scoppia come un esperimento atomico giapponese in mezzo al Pacifico: tra un calcio alla cassa amica e, urlando un sonoro "V********O!!!", distrugge la borsa sigillata dentro cui aveva il portafogli, recupera i propri averi e se ne va, lasciando in cassa la scatola di cioccolatini ormai disintegrati e una Redaz a bocca aperta.
Me ne torno a casa sconvolta, sempre più ferma nella mia convinzione che la razza umana si stia evolvendo più rapidamente di quanto possiamo immaginare verso "l'homus hystericus".
Siamo circondati da pazzi, noi persone normali! Noi persone razionali! Noi persone ragionevoli!
In quel momento mi suona il cellulare e ricevo l'ennesima newsletter indesiderata da parte di una struttura a cui ho avuto la malaugurata idea, oltre un anno fa, di inviare un curriculum che non è mai stato nemmeno preso in considerazione. Accosto immediatamente l'auto e, accecata dall'ira funesta della pelide Redaz, picchietto sui tasti dello smartphone una risposta acida come la panna lasciata una settimana sul balcone ad agosto.
Buongiorno,
ricevo regolarmente le vostre newsletter da oltre un anno. Più precisamente le ricevo da quando ho inviato un cv alla vostra attenzione in quanto voi ente di formazione e io formatore.Già a gennaio 2013 ho inviato una prima richiesta di cancellazione dalla vostra newsletter, per me di alcun interesse visto che non ho mai praticato la danza. In risposta a quell'email ho ricevuto le vostre scuse per il disguido: il mio cv era stato scambiato per una candidatura per un seminario di danza con il maestro Kemp.Può capitare.
La newsletter ha continuato però ad arrivare regolarmente.A novembre 2013 ho inviato una nuova email con la richiesta di cancellazione dal servizio che, sottolineo, NON E' MAI STATO DA ME RICHIESTO. Per la richiesta di cancellazione ho seguito scrupolosamente le indicazioni contenute nel messaggio stesso che mi avevate inviato. Il risultato, dopo questa seconda email, è che la vostra newsletter MI ARRIVA DOPPIA.
Vi chiedo pertanto DI NUOVO, dal momento che non ho MAI richiesto la vostra newsletter, non è di mio interesse, ma soprattutto non vi ho MAI autorizzato ad inviarmi materiale promozionale o informativo di alcun genere, a cancellarmi in maniera DEFINITIVA dalla vostra lista di distribuzione delle informative.Grazie
Ah, noi persone normali! Noi persone razionali! Noi persone ragionevoli!
Se non ci fossimo noi chissà dove andremmo a finire...
La Redazione

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