SANDALI NELLA POLVERE
Teatrocronaca in ventidue scene da Gerusalemme e dintorni di Ignazio Salvatore Basile
Personaggi ed interpreti
In ordine di apparizione
San Luca Un attore nostalgico del tempo andato (anche scrittore) San Matteo Un suo collega più aperto alle innovazioni
Maria di Magdala Amica degli Apostoli e di Gesù (eccezionalmente anche nella parte di Maria Vergine)
Giovanni Il discepolo amato da Gesù
Pietro L’Apostolo su cui si fonderàla Chiesa
San Tommaso (nella parte di se stesso e nella parte del Procuratore Romano in Acaia Egea)
Un Apostolo che non accetta le etichette
Sant’Andrea Apostolo fratello di Pietro
Giuda Iscariota Un Apostolo traditore in cerca di riscatto
Egea Attore esordiente che si improvvisa nella parte del sommo sacerdote Caifa
Iussuf Giovane venditore di pani e di pesci
Naurìa Samaritana in cerca di acqua viva (anche nella parte di Elisabetta cugina di Maria )
Silòrio Miracolato degli arti
Ruben Miracolato della vista
Farnasceno Padre di un bimbo miracolato
Altri eventuali personaggi tratti dal Vangelo di S. Giovanni Evangelista
Giacomo Maggiore Apostolo, figlio del tuono, fratello di Giov Ev.
Simone Apostolo detto anche il Cananeo e Zelote
San Filippo Apostolo con viso da vero Giudeo
San Bartolomeo Apostolo detto anche Natanaele
San Marco Uno scrittore con un suo proprio stile
Giacomo Minore Apostolo, cugino di Gesù
Giuda Taddeo Apostolo, fratello del precedente
SANDALI NELLA POLVERE
Teatrocronaca in ventidue scene da Gerusalemme e dintorni di
Ignazio S. Basile
PROLOGO
L’azione si svolge nel palcoscenico di un anonimo teatro, in una cittadina della provincia italiana nella seconda metà del sec. XX, ove si sta allestendo lo spettacolo “Sandali nella polvere”, teatrocronaca in ventidue scene da Gerusalemme e dintorni. Lo spettacolo è incentrato sulle vicende terrene di Gesù Cristo, rivissute attraverso le testimonianze dei suoi dodici discepoli, affiancati dai due evangelisti Marco e Luca e da alcuni personaggi tratti dal vangelo di San Giovanni, che come dei cronisti solitari, riferiranno al pubblico, in una forma poetica, rimata ed asciutta, ciò che hanno visto del Maestro, senza interagire tra loro, se non specificamente richiesti di farlo dal regista. Quest’ultimo, alla ricerca di nuove forme drammaturgiche, ha montato il dramma con la tecnica retrocronica ( o del flashback) per cui ha deciso che l’opera debba iniziare con la morte di Gesù e che si snodi quindi, con le testimonianze dei vari personaggi, attraverso il tradimento, la predicazione, i miracoli ed altri episodi della sua vita pubblica e privata, fino alla conclusione che sarà contrassegnata dall’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria, deludendo in tal modo le aspettative di chi crede solo nel teatro di tradizione ed in particolare dell’attore che interpreta il personaggio di San Luca. Ma per un disguido della produzione alcuni personaggi del dramma si ritrovano sul palcoscenico convinti di svolgere una normale prova autogestita, senza essere stati avvisati che invece, per un cambiamento nella programmazione, in quel giorno deve aver luogo una prova generale alla presenza del pubblico pagante e dei critici. La mancata informazione sullo svolgimento della prova generale causerà così una serie di equivoci e di errori che porteranno gli attori ad interagire ed a colloquiare tra loro, trasformando la commedia, anche grazie alla loro bravura ed alla loro prontezza di improvvisazione, in uno spettacolo comunque divertente e brillante. L’azione si apre con il personaggio di San Luca che, nel buio totale, accenderà una candela. Egli, convinto di essere solo sul palcoscenico, sfoga la sua amarezza contro il regista, di cui si considera vittima e dopo, notando il pubblico in sala, ne approfitta per criticare tutta la direzione dell’opera drammaturgia di cui è interprete. La scenografia è essenziale.
Luca (accendendo una candela che tiene in mano, parlando tra sè )
- Oooooh!!!Finalmente ce l’ho fatta, a ritrovarmi sul palcoscenico da solo!!! E’ bastato arrivare un po’ più tardi del solito alle prove ed eccomi qua, nella pace!!! Ora posso riempire il silenzio coi miei pensieri ed immaginare l’azione teatrale come vorrei che fosse; ma cosa dico? Come essa dovrebbe essere, nell’unica forma possibile, lecita e immaginabile! Il teatro è il teatro, che altro sennò?!? Io mi domando e dico: come si può soltanto immaginare di cambiare le forme di drammaturgia che da sempre hanno fatto ridere e piangere, amare e odiare, appassionare e disilludere gli uomini e le donne da che mondo è mondo? Hum! Come se duemila e cinquecento anni di teatro, dai tragediografi greci sino a Pirandello, passando per Plauto, Mavorzio, Jacopone da Todi, Shakeaspeare, Molière e Carlo Goldoni fossero passati inutilmente! Hum!!!! (con tono di voce più duro ) Ma un giorno o l’altro gliele canterò come si conviene a questo impiastro di regista con la sua smania di sperimentalismo a teatro, adesso! Come se non bastassero tutti gli –ismi di questo mezzo secolo e passa già trascorso: (elencando in tono pedante, mentre darà mostra di cercare qualcosa) cubismo, espressionismo, futurismo, ermetismo; per non parlare di altri –ismi nel campo della politica…Ssssè………. A me non lo danno di certo a bere questo bibitismo artistico! Hehehè!!!Ci mancherebbe altro: dopo venticinque di onorata carriera sul palcoscenico! (andando verso il sipario, dopo aver girovagato per il palcoscenico, senza mai guardare direttamente verso il pubblico) Ma dove avranno ficcato il tavolino con quella bugia? Finirò con lo scottarmi seriamente se tracima questa cera fusa!!!! ( Si accosterà in direzione del proscenio e, seminascosto dalle prime quinte, scorgerà finalmente un tavolino tondo con una bugia) Ah, eccolo qua! (in tono ironico)Trasferito d’ufficio, dalle ultime alle prime quinte! (Vi sistemerà il suo mozzicone di candela. Posizionando il tavolino verso il centro della scena si accorgerà del pubblico). Ehi! Ma che diamine??!?? Qui c’è della gente!!! (ritirandosi istintivamente all’interno del raggio di visuale della candela, ancora tra sè) Ma, santi numi! C’è il teatro strapieno! Ma che strano! Eppure io sono certo, che per oggi erano fissate le ultime prove autogestite, come le chiama lui!! Dev’essere stata anticipata la prova generale! Avrebbero potuto anche avvisarmi per tempo, però! I soliti pasticci dell’organizzazione…..Eh già…. Anche il rigore degli orari si è perso con questo pazzo modernismo! O tempora, o mores!!!!! E va bene! Tanto peggio, tanto meglio! (con un moto improvviso muoverà alcuni passi avanti, superando lo stupore e rivolgendosi al pubblico) Signore e signori…..buonasera! Questo è un fuori programma, in effetti….! Nel senso che la mia presenza qui, è frutto di …un …errore (rinunciando a spiegare) Beh, sentite è un po’ troppo lungo da spiegare, ma visto che voi ed io siamo qui, vorrei almeno spiegarvi il dramma come lo vedo io, come è in realtà e poi giudicherete voi chi abbia ragione, a proposito di una certa diatriba…… Mmmmmm…. Innanzitutto la storia: si narra di una Madre e, soprattutto, di suo Figlio; oh, non vorrei anticiparvi troppo, sennò vi rovino lo spettacolo. (pausa) Però una domanda ve la devo per forza fare: secondo voi, trattandosi di una madre e di un figlio, l’azione dovrebbe ben cominciare con l’ Annunciazione o, quantomeno, con la Nascita di questo figlio? Ebbene? (pausa retorica ) E invece no! Lui (indicherà con il pollice della mano destra dietro le quinte), lui, dicevo, dice di no! Bisogna iniziare con la sua morte, proseguire poi, via, via, con la risurrezione, con il tradimento di uno dei suoi migliori amici e poi, a ritroso, narrare le sue mirabili gesta in vita, i suoi prodigi, le sue parole, i suoi amici, ciò che hanno volontariamente patito nel suo nome, la sua infanzia, la sua nascita e, finalmente, l’Annunciazione. E naturalmente io, che interpreto San Luca, il sommo autore dell’Annunciazione, anzicchè apparire per primo sulla scena, apparirò per ultimo. (pausa; in tono sempre più stizzito ) Come se gli uomini, tutto ad un tratto, si mettessero a camminare a testa in giù! E i figli pretendessero di consigliare i genitori! O la notte precedesse il giorno! O magari, che so io, la gallina fosse nata prima dell’uovo! E non è tutto! Non è tutto. Vada per l’annunciazione alla fine, relegata in fondo alla recita. Ma almeno, mi si consenta, rappresentiamola come Dio comanda! (Con gesti appropriati) Un bell’Angelo scende giù dall’alto e annuncia, con voce soave, alla Vergine ignara ed assorta, la nascita del Messìa! No! Neanche questo va bene. Che cosa escogita, lui (gesto col pollice all’indietro, come prima e tono alquanto stizzito): sarà lo stesso San Luca a svolgere l’azione, senza interagire né con l’angelo né col diavolo che se lo porti, dannato regista del cavolo!!! E così sarà per tutti gli altri personaggi: ( con tono di sfottò, parafrasando con esattezza le frasi del regista) “Con il Teatrocronaca, secondo lo sperimentalismo di Quiensau, si deve comunicare, senza far vista di volerlo fare! Ciascun attore si presenterà sul palco e declamerà la sua parte trasmettendo le sue emozioni al pubblico e, come un diamante acquista la sua bellezza ed il suo fascino dalla luce che gli proviene dalle sue numerose sfaccettature, così i vostri monologhi formeranno l’ossatura narrativa del dramma che va in scena!!!!” (Con un moto di disperazione e un’intonazione di completo sconforto) Capite? Un’intera azione scenica che, fatta qualche eccezione, si sviluppa, praticamente quasi senza dialoghi, attraverso una serie ininterrotta di noiosissimi monologhi, per lo più in rima, in nome dell’innovazione e dello sperimentalismo !!! E come se non bastasse, dulcis in fundo, gli abiti di scena e le scenografie non saranno d’ epoca, come si conviene a dei personaggi di una storia vera ; neanche per idea, quando mai? Scene ed abiti saranno contemporanei: (ancora lo stesso tono di ostentata parafrasi delle parole dell’odiato regista) “Secondo Quiensau, lo spettatore deve percepire la pura emozione senza essere distratto da orpelli e sovrastrutture sceniche fittizie!” Capite? Una scenografia e dei costumi adeguati lui e Quiensau (stesso gesto di sopra) me li chiamano orpelli e sovrastrutture sceniche fittizie!!(pausa) (Si sentirà una voce dal retro che chiama, nervosamente contenuta)
- Voce : “ Chi è là? Il regista sta cercando come un disperato tutti gli attori! Rispondetemi! La prova generale sta per iniziare! Non avete udito il primo squillo? ”
- Luca: (accingendosi a squagliarsela) Gesù! Mi sembra la voce di quel micragnoso di Matteo! (rivolto al pubblico) Non traditemi, per carità! Voi non mi avete visto! A dopo.
1. fine scena prima. continua….