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Sandali nella Polvere

Creato il 20 marzo 2016 da Albix

Sandali nella Polvere

SANDALI NELLA POLVERE

Teatrocronaca in ventidue  scene da Gerusalemme e dintorni di Ignazio Salvatore Basile

Personaggi ed interpreti

In ordine di apparizione

San Luca   Un attore nostalgico del tempo andato (anche scrittore)     San Matteo   Un suo collega più aperto alle innovazioni

Maria di Magdala   Amica degli Apostoli e di Gesù (eccezionalmente anche nella parte di Maria Vergine)

Giovanni   Il discepolo amato da Gesù

Pietro    L’Apostolo su cui si fonderàla Chiesa

San Tommaso     (nella parte di se stesso e nella parte del Procuratore Romano in Acaia  Egea)

Un Apostolo che non accetta le etichette

Sant’Andrea   Apostolo fratello di Pietro

Giuda Iscariota   Un  Apostolo traditore in cerca di riscatto

Egea   Attore esordiente che si improvvisa nella parte del sommo sacerdote Caifa

Iussuf   Giovane venditore di pani e di pesci

Naurìa   Samaritana in cerca di acqua viva (anche nella parte di Elisabetta cugina di Maria )

Silòrio   Miracolato degli arti

Ruben   Miracolato  della vista

Farnasceno   Padre di un bimbo miracolato

Altri eventuali  personaggi tratti dal Vangelo di S. Giovanni   Evangelista

Giacomo Maggiore   Apostolo, figlio del tuono, fratello di Giov Ev.

Simone   Apostolo detto anche il Cananeo e Zelote

San Filippo    Apostolo con viso da vero Giudeo

San Bartolomeo   Apostolo detto anche Natanaele

San Marco   Uno scrittore con un suo proprio stile

Giacomo Minore   Apostolo, cugino di Gesù

Giuda Taddeo   Apostolo, fratello del precedente

SANDALI NELLA POLVERE

Teatrocronaca in ventidue scene da Gerusalemme e dintorni di

Ignazio S. Basile

PROLOGO

  L’azione si svolge nel palcoscenico di un anonimo teatro, in una cittadina della provincia italiana nella seconda metà del sec. XX, ove si sta allestendo lo spettacolo “Sandali nella polvere”, teatrocronaca in ventidue scene da Gerusalemme e dintorni. Lo spettacolo è incentrato sulle vicende terrene di Gesù Cristo, rivissute attraverso le testimonianze dei suoi dodici discepoli, affiancati dai due evangelisti Marco e Luca e da alcuni personaggi tratti dal vangelo di San Giovanni, che come dei cronisti solitari, riferiranno al pubblico, in una forma   poetica, rimata ed asciutta,  ciò che hanno visto del Maestro, senza interagire tra loro, se non specificamente richiesti di farlo  dal regista. Quest’ultimo, alla ricerca di nuove forme drammaturgiche,  ha montato il dramma con la tecnica retrocronica ( o del flashback) per cui ha deciso che l’opera debba iniziare con la morte di Gesù e che si snodi quindi, con le testimonianze dei vari personaggi, attraverso il tradimento, la predicazione, i miracoli ed altri episodi della sua vita pubblica e privata, fino alla conclusione che sarà contrassegnata dall’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria, deludendo  in tal modo le aspettative di chi crede solo nel teatro di tradizione ed in particolare dell’attore che interpreta il  personaggio di San Luca. Ma per  un disguido della produzione alcuni personaggi del   dramma si ritrovano sul palcoscenico convinti di svolgere una normale prova autogestita, senza essere stati avvisati  che invece, per un cambiamento nella programmazione,  in quel giorno deve  aver luogo una  prova generale alla presenza del  pubblico pagante e dei critici. La mancata  informazione sullo svolgimento della prova generale causerà così  una serie di equivoci e di errori che porteranno gli attori ad interagire ed a colloquiare tra loro, trasformando la commedia, anche grazie alla loro bravura ed alla loro prontezza di improvvisazione, in uno spettacolo comunque divertente e brillante.   L’azione si apre  con il personaggio di San Luca che, nel buio totale,  accenderà una candela. Egli, convinto di essere solo sul palcoscenico, sfoga la sua amarezza contro il regista,  di cui si considera vittima e dopo, notando il pubblico in sala, ne approfitta per criticare tutta la  direzione dell’opera drammaturgia di cui  è interprete.  La scenografia è essenziale.

Luca (accendendo una candela che tiene in mano, parlando tra sè )

- Oooooh!!!Finalmente ce l’ho fatta, a ritrovarmi sul palcoscenico da solo!!! E’ bastato arrivare un po’ più tardi del solito alle prove ed eccomi qua, nella pace!!! Ora posso riempire il silenzio coi miei   pensieri ed immaginare l’azione teatrale come vorrei che fosse; ma cosa dico? Come essa dovrebbe essere,  nell’unica forma possibile, lecita e immaginabile! Il teatro è il teatro, che altro sennò?!? Io mi domando e dico: come si può soltanto immaginare di cambiare le forme di drammaturgia che da sempre hanno fatto ridere e piangere, amare e odiare, appassionare e disilludere gli uomini e le donne da che mondo è mondo? Hum! Come se duemila e cinquecento  anni di teatro, dai tragediografi greci sino a Pirandello,   passando per Plauto, Mavorzio, Jacopone da Todi, Shakeaspeare, Molière e Carlo Goldoni fossero passati inutilmente! Hum!!!!   (con  tono di voce più duro ) Ma un giorno o l’altro gliele canterò come si conviene a questo impiastro di regista con la sua smania di  sperimentalismo a teatro, adesso! Come se non bastassero tutti gli –ismi di questo mezzo   secolo e passa già trascorso: (elencando in tono pedante, mentre darà mostra di cercare qualcosa)  cubismo, espressionismo, futurismo, ermetismo; per non parlare di altri –ismi nel campo della politica…Ssssè………. A me non lo  danno di certo a bere questo bibitismo artistico! Hehehè!!!Ci mancherebbe altro: dopo venticinque di onorata carriera sul palcoscenico! (andando verso il sipario, dopo aver girovagato per il palcoscenico, senza mai guardare direttamente verso  il pubblico)  Ma dove avranno ficcato il tavolino con quella bugia? Finirò con lo scottarmi seriamente se tracima questa cera fusa!!!! ( Si accosterà in direzione del proscenio e, seminascosto dalle prime quinte, scorgerà finalmente un tavolino tondo con una bugia) Ah, eccolo qua! (in tono ironico)Trasferito d’ufficio, dalle ultime alle prime quinte!  (Vi sistemerà il suo mozzicone di candela. Posizionando il tavolino verso il centro della scena si accorgerà   del pubblico). Ehi! Ma che diamine??!?? Qui c’è della gente!!! (ritirandosi istintivamente all’interno del  raggio di visuale della candela, ancora  tra sè) Ma, santi numi! C’è il teatro strapieno! Ma che strano! Eppure io sono  certo, che per oggi erano fissate le ultime prove autogestite, come le chiama lui!! Dev’essere stata anticipata la prova generale! Avrebbero potuto anche avvisarmi per tempo, però! I soliti pasticci dell’organizzazione…..Eh già…. Anche il rigore degli orari si è perso con questo pazzo  modernismo! O tempora, o mores!!!!! E va bene! Tanto peggio, tanto meglio! (con un moto improvviso muoverà alcuni passi avanti, superando lo stupore e rivolgendosi al pubblico) Signore e signori…..buonasera! Questo è un fuori programma, in effetti….! Nel senso che la mia presenza qui, è frutto di …un …errore  (rinunciando a spiegare) Beh, sentite è un po’ troppo lungo da spiegare, ma visto che voi ed io siamo qui,  vorrei almeno  spiegarvi il dramma come lo vedo io, come è in realtà e poi giudicherete voi chi abbia ragione, a proposito di una certa diatriba…… Mmmmmm…. Innanzitutto la storia: si narra di una Madre e, soprattutto,  di suo Figlio; oh, non vorrei anticiparvi troppo, sennò vi rovino lo spettacolo. (pausa)  Però una domanda ve la devo per forza fare: secondo voi, trattandosi di una madre e di un figlio, l’azione dovrebbe ben cominciare con l’ Annunciazione o, quantomeno, con la  Nascita di questo figlio? Ebbene? (pausa retorica ) E invece no! Lui (indicherà con il pollice della mano destra dietro le quinte), lui, dicevo, dice di no! Bisogna iniziare con la sua morte, proseguire poi, via, via, con la risurrezione, con  il tradimento di uno dei suoi migliori amici e poi, a ritroso, narrare le sue mirabili gesta in vita, i suoi prodigi, le sue parole, i suoi amici, ciò che hanno volontariamente patito nel suo nome, la sua infanzia, la sua nascita e, finalmente,  l’Annunciazione. E naturalmente io, che interpreto San Luca, il sommo autore dell’Annunciazione, anzicchè apparire per primo sulla scena, apparirò per ultimo. (pausa; in tono sempre più stizzito )  Come se gli uomini, tutto ad un tratto, si mettessero a camminare a testa in giù! E i figli pretendessero di consigliare i genitori! O la notte precedesse il giorno! O magari, che so io, la gallina fosse nata prima dell’uovo! E non è tutto! Non è tutto. Vada per l’annunciazione alla fine, relegata in fondo alla recita. Ma almeno, mi si consenta, rappresentiamola come Dio comanda! (Con gesti appropriati) Un bell’Angelo scende giù dall’alto e annuncia, con voce soave, alla Vergine ignara ed assorta, la nascita del Messìa! No! Neanche questo va bene. Che cosa escogita, lui (gesto col pollice all’indietro, come prima e tono alquanto stizzito): sarà lo stesso  San Luca  a svolgere l’azione, senza interagire né con l’angelo né col diavolo che se lo porti, dannato regista del cavolo!!! E così sarà per tutti  gli altri personaggi: ( con tono di sfottò, parafrasando con esattezza le frasi del regista) “Con il Teatrocronaca, secondo lo sperimentalismo di Quiensau,   si deve  comunicare,  senza far vista di volerlo fare! Ciascun attore si presenterà sul palco e declamerà la sua parte trasmettendo le sue emozioni al pubblico e, come un diamante acquista la sua bellezza ed il suo fascino dalla  luce che gli proviene  dalle sue numerose sfaccettature, così i vostri monologhi formeranno l’ossatura narrativa del dramma che va in scena!!!!” (Con un moto di disperazione e un’intonazione di completo sconforto) Capite? Un’intera azione scenica che, fatta qualche eccezione, si sviluppa, praticamente quasi   senza dialoghi, attraverso una serie ininterrotta di noiosissimi monologhi, per lo più in rima,  in nome dell’innovazione e dello sperimentalismo  !!! E come se non bastasse, dulcis in fundo,  gli  abiti di scena e le scenografie non saranno d’ epoca, come si conviene a dei  personaggi    di una storia vera  ; neanche per idea, quando mai? Scene ed abiti saranno contemporanei: (ancora lo stesso tono di ostentata parafrasi delle parole dell’odiato regista) “Secondo Quiensau, lo spettatore deve percepire la pura emozione senza  essere distratto da orpelli e sovrastrutture sceniche  fittizie!” Capite? Una scenografia e dei costumi adeguati lui e Quiensau (stesso gesto di sopra) me li chiamano orpelli e sovrastrutture sceniche fittizie!!(pausa) (Si sentirà una voce dal retro che chiama,  nervosamente contenuta)

-   Voce : “ Chi è là?  Il regista sta  cercando  come un disperato tutti gli attori! Rispondetemi! La prova generale sta per iniziare! Non avete udito il primo squillo? ”

-   Luca: (accingendosi a squagliarsela) Gesù! Mi sembra la voce di quel micragnoso di Matteo! (rivolto al pubblico) Non traditemi, per carità! Voi non mi avete visto! A dopo.

1. fine scena prima. continua….


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