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Sandro Veronesi, Autostrada dadaista

Creato il 24 maggio 2013 da Paolorossi

Alle sette in punto, ora legale, nel riverbero di una saggia luce pomeridiana, Giordano si immise sulla famosa autostrada E80 Biarritz-Livorno, famosa per la dimostrata incapacità della sua tratta italiana, localmente detta A12, di raggiungere Roma, e destinata a diventare assolutamente leggendaria nel giro di un altro paio d’anni, nel 1993, quando un piccolo geniale prolungamento l’avrebbe trasformata nella Biarritz-Rosignano, prima autostrada dadaista della storia.³

Rosignano

Rosignano

    ³ E basta percorrere questa E80 almeno una volta, anche solo con lo sguardo su una carta, per rendersi conto della sua leggendarietà: dopo l’Oceano di Biarritz, i Pirenei, Pau, Tarbes (Lourdes sfiorata), poi su a nord fino a Tolosa, giù di nuovo a Carcassonne,  Montpellier, fino a Marsiglia, il Golfo del Leone, Tolone, Aix e la Provenza, la Costa Azzurra per intero fino a Nizza, e poi Montecarlo, Ventimiglia, Sanremo, tutta la Riviera di Ponente, Genova, il Tigullio e la Riviera di Levante fino a Sestri, le Cinque Terre sotto le gallerie, La Spezia, la Riviera Apuana, la Versilia, Migliarino, Pisa (sulla sinistra si vede biancheggiare la Torre), Livorno, Castiglioncello e infine, a conclusione di questa mitica galoppata, il casello di Rosignano a ridosso delle tetre ciminiere della Solvay. Tristan Tzara incaricato di tracciare un’autostrada non avrebbe davvero potuto fare di meglio.

(Sandro Veronesi, Venite Venite B-52 –  pag.92 – Feltrinelli – 1995)

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