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Sandy Skoglund: il surrealismo immortalato da uno scatto

Creato il 08 maggio 2014 da Arscreativo

Sandy Skoglund: il surrealismo immortalato da uno scatto
ARSENALE CREATIVO

Gatti verde mela, scoiattoli blu e foglie autunnali azzurro elettrico. Si, penso siano stati loro ciò che mi ha attratta inizialmente nel mondo sospeso di Sandy Skoglund, artista newyorchese classe 1946. Nei suoi scatti dai pochi ma essenziali colori accesi ci si immerge in un’atmosfera tra il sogno e il fiabesco con una vena d’inquietudine che ferma spazio e tempo.

Ad un primo sguardo si potrebbe pensare ad un lavoro esperto, o forse neppure troppo, di photoshop. E invece no, dietro ai suoi soggetti si maschera un lavoro minuzioso di anni, in cui ogni dettaglio è stato pensato a lungo fino al momento della creazione. Nelle surreali scenografie della Skoglund nulla è lasciato al caso e soprattutto tutto è reale. E proprio nella nostra percezione sta il gioco. Infatti, afferma l’artista, il sapere che quello che stiamo guardando è esistito davvero modifica il nostro modo di porci davanti l’opera. Solo il reale può scalfire il mondo digitale che ha abituato ormai i più a considerare ovvie le proiezioni più assurde e irreali.
“Si pensi ai film di Hollywood: se sappiamo che lo sfondo è costruito al computer la nostra esperienza della scena cambia; un’immagine costruita elettronicamente viene percepita in modo diverso rispetto a un’immagine fotografata. Di per sè non sono contro i computer come strumento, ma, per quanto riguarda il mio lavoro, l’immagine allo specchio dell’installazione ha un valore determinante”.
Pensando a queste parole ci si pone in modo nuovo di fronte ai suoi scatti che, oltre ad aver condotto Sandy Skoglund nello scenario artistico internazionale dagli anni Settanta ad oggi, mantengono nel tempo un tocco innovativo e attuale.

 

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