Magazine Architettura e Design
29 Settembre 2015
Non è il titolo del nuovo film di Dario Argento e non è un post splatter, ha a che fare con i dieci minuti di oggi.
Vai con la sigla!
Ah è vero non ce l'abbiamo.
Teresa perché non abbiamo una sigla?
Mettiamo da parte il gioco, questa intro un po' giocosa era per smorzare la delicatezza di un tema importante come la donazione del sangue. Non avevo mai donato prima, lo ammetto senza paura di passare per egoista perché ho avuto le mie valide ragioni, non mi sono mai trovata nelle condizioni di salute per poterlo fare, ma la volontà di donare il sangue c'è sempre stata. Questa mattina ho voluto mettere a tacere ogni dubbio sul mie condizioni di salute che potrebbero precludermi la possibilità di donare e ho approfittato dei miei dieci minuti per scoprire se effettivamente ero un buon donatore o meno. La routine vuole: che non debbano essere stati assunti dei farmaci nei cinque giorni antecedenti la data della donazione, niente alcool, niente febbre, niente malattie in corso ecc. Fin qui ci siamo, ero idonea quindi questa mattina niente colazione, mi preparo e mi reco alla banca del sangue dell'ospedale vicino casa mia.
Dieci minuti è il tempo che ho impiegato da casa mia fino all'ospedale, era inutile far partire il timer perché sapevo che ne avrei impiegati molti di più oggi.
Entro nell'ospedale e sbaglio la prima porta, poi la seconda e anche la terza, alla fine vedo un camicie bianco e chiedo di indicarmi la banca del sangue. Arrivata nella sala d'attesa compilo il modulo e attendo il mio turno. Dopo non molto vengo chiamata per il colloquio personale con il medico e insieme a lui arriviamo alla conclusione che non sono, purtroppo, un donatore idoneo. Ringrazio per la gentilezza dimostrata e rientro a casa, un po' delusa perché è bello sentirsi utile a qualcosa.
Rientro a casa e ragiono un po' sulla mattinata prima di stendere quest'articolo. Rifletto che mi sono bastati dieci minuti per togliermi ogni dubbio sulla donazione con il mio quadro clinico, che bastavano dieci minuti per alzarmi dal letto e decidere di donare in mattinata. Dieci minuti è stato il tempo impiegato per arrivare e infine dieci minuti per far sì che questa idea prendesse forma nella mia mente.
Spero che anche il mio semplice gesto di recarmi lì questa mattina sia servito a qualcosa, spero che chi leggerà questo post domani o nei prossimi giorni porti se stesso e i suoi amici a donare. La donazione del sangue è uno degli atti filantropici per eccellenza e mi meraviglio che non lo facciano tutti o che non si informino su cosa consista. Ne parlo ovviamente senza millantare il lato filantropico o, a volte, egocentrico del donare ma da semplice cittadino del mondo, per aiutare chi ha bisogno, per regalare, forse, solo dieci minuti di felicità.