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Sangue e neve, di Jo Nesbo

Creato il 04 agosto 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Jo Nesbo - Sangue e neve - CopertinaTitolo: Sangue e neve
Autore: Jo Nesbø
Editore: Einaudi
Anno: 2015
Genere: Thriller
Pagine: 142
Formato: Brossura

Trama (dal sito dell’editore):
Negato come rapinatore di banche perché incasina le fughe. Negato come pappone perché si affeziona alle prostitute. Negato come pusher o esattore di crediti perché non sa tenere i conti. Nel giro della mala, l’unica cosa che Olav è capace di fare è il liquidatore, il killer. Ma quando Daniel Hoffmann, il boss della droga di Oslo, gli ordina di uccidere sua moglie perché lo tradisce, persino lui capisce di essere finito in un mare di guai. Se poi, anziché uccidere la donna, Olav se ne innamora, è chiaro che il mare è destinato a diventare un oceano. Ormai braccato, gli resta una sola speranza: liquidare Hoffmann prima che Hoffmann liquidi lui, magari chiedendo aiuto al suo peggior nemico. Auguri.

«Mi sentivo come se fossi seduto a un tavolo da poker insieme a quattro giocatori che non sapevano perdere, armati di tutto punto e diffidenti per natura. E mi erano stati appena serviti quattro assi. A volte le belle notizie sono talmente belle da essere brutte».

Giudizio:
Ehi, vecchio Jo, ma cosa ci hai combinato?
Tranquillo: noi, vecchi fan, possiamo comprenderti.
Dopo i dieci Harry Hole così densi, infiniti e impegnativi, in cui menavi per il naso il lettore a ogni nuovo capitolo, stupendolo di continuo, ti sarai pure stufato.
Poi, hai anche scritto due bei romanzoni, dopo l’ultimo Hole, che son stati belli tosti pure loro. “Il confessore”, che nell’originale aveva il più appropriato titolo de “Il figlio”, era proprio bello!
Capiamo: avevi voglia di qualcosa di nuovo e diverso, che non fosse la letteratura per bambini, in cui eccelli come nel noir, ed hai sperimentato. O forse, semplicemente, non ce l’avevi più, la voglia.
Nel contempo, però, probabilmente era invecchiata la tua motocicletta, o desideravi tanto un nuovo modello di chitarra da usare con il tuo gruppo rock. E son cose che costano, si sa.
O è stato l’editore a insistere:

«Dài, Jo, è nel contratto. Un libro nel 2015 me lo devi fare.»
«Ma non c’ho proprio voglia, stavolta, davvero, Arnulf.»
«Voglia o no, io nel 2015 devo portarlo in libreria. Datti una mossa, Jo.»

E così, in una settimana, e forse con una mano legata dietro la schiena, hai scritto ‘sto cosino lieve e breve per i tuoi standard, manco 150 pagine.
Ma proprio non c’avevi voglia, oh: era più forte di te. E allora hai preso un killer un po’ sfigato e problematico, un paio di cattivi – lasciamelo dire – un po’ da operetta, una bonazza-donna-del-capo che insomma è di fatto la Michelle Pfeiffer di Scarface attualizzata, poi una ragazza che commuove…hai shakerato tutto e tirato fuori una storia un po’ così, ariosa e leggera, che sta in piedi con gli stuzzicadenti…e finalmente…

«Ce l’ho, Arnulf, ce l’ho.»
«Come ce l’hai, Jo? Una settimana fa non avevi scritto una riga!»
«Embè? Ti fidi,no?»
«Ovvio che mi fido, Jo. Ma sei convinto?»
«Sì, Arnulf, sì. Sono convinto. Ti ho inviato il file adesso. Svegliami la prossima primavera. Ci sentiamo, Arnulf.»

E Arnulf Olaffson Askilden, editore in Oslo, ha preso il file, se l’è stampato e l’ha letto nelle lunghe e buie sere autunnali davanti al caminetto.
Ogni tanto borbottava. «Mah…» , «Boh…» , più altre esclamazioni in norvegese del cui significato non sono certo, quindi non le riporto.
E alla fine ha deciso. «Si stampi». Tanto, qualsiasi cosa scriva Nesbo si vende. Si vende sempre.

E così è uscito “Sangue e neve”.

L’ho letto due volte, perché durante la prima non ci ho creduto che Nesbo avesse scritto un cosino simile – e anche perché, pochi mesi dopo, nemmeno ricordavo più di cosa parlasse. A differenza di certi gioielli della serie Hole, tipo “Il Leopardo”, che mi si sono letteralmente incisi nel cervello.
Oh, certo: Arnulf sa bene che Nesbo, anche se scrive e non c’ha voglia, e ci mette una settimana sola, crea comunque un prodottino che si lascia leggere fino alla fine.
D’estate peraltro è perfetto, sotto l’ombrellone. Leggerlo richiede una fatica limitata: pari allo sforzo fatto da Jo nello scriverlo.
E, poi, un vantaggio collaterale è che ci vuol poco per dimenticarlo. Quindi lo potete rileggere un sacco di volte come se fosse nuovo. Anche da un punto di vista economico, conviene.

PS: ovviamente, non so se l’editore di Nesbo si chiami Arnulf Olaffson Askilden. Però, potrebbe :)

Jo_Nesbo

Sull’autore:
Jo Nesbø, norvegese, ha fatto il calciatore, l’analista finanziario e il cantante prima di essere scoperto come talentuoso e dilagante narratore di crime stories. Ha creato il personaggio di Harry Hole, ispettore capo problematico e borderline della polizia di Oslo, la cui saga ha avuto un vasto successo. I suoi personaggi sono sempre opachi e psicologicamente tortuosi, mentre il meccanismo con cui sono costruite le storie poliziesche è pensato per portare il lettore al livello massimo di tensione, costruendo di continuo finte certezze destinate ad essere inevitabilmente scardinate dopo poche pagine.

Marco Zanette



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