In questi cinque anni di legislatura, la Giunta regionale non è stata in grado di fare quello che aveva promesso agli elettori: la riforma endoregionale è stata fatta solo sulla carta e la sanità sconta la solita malagestione. Così ci ritroviamo ancora con il polo ospedaliero perugino del Santa Maria della Misericordia, creato per raggiungere l’obiettivo di una ospedalizzazione veloce, che ogni giorno ripropone il brutto spettacolo dei malati posizionati in corsia su letti mobili, mentre gli ospedali territoriali vengono utilizzati sempre poco.
Basta pensare a quello di Pantalla, costato milioni di euro alla Regione, cioè alle tasche dei cittadini, che è sempre mezzo vuoto. Non si è mai riusciti a ottimizzare veramente le risorse a disposizione e a tagliare gli sprechi. Le liste d’attesa sono sempre molto lunghe, nonostante l’impegno profuso a parole dalla stessa presidente Marini. Il saldo tra la mobilità sanitaria attiva e passiva sorride sempre ai laboratori diagnostici di fuori regione, che con i pazienti umbri hanno potuto prosperare, sfruttando le lacune esistenti sul nostro territorio.
Per il futuro si dovrà ripartire dalla considerazione del fatto che curarsi è un diritto dei cittadini e quindi anteporre la cura del paziente alle logiche della politica e alla spartizione del potere. La Regione ha l’obbligo di dare ai cittadini il miglior servizio possibile nella massima efficienza e nel risparmio.
Maria Rosi