Da: La Repubblica.it
Ospedali, ecco il piano di Bondi tagliati 1770 posti letto
Il fronte più caldo è quello della ristrutturazione del San Filippo Neri: in pericolo la cardiochirurgia. A rischio chiusura l'Eastman (Odontoiatria)
di ANNA RITA CILLISL'ospedale San Filippo Neri
Questa mattina, alle dieci in punto, Enrico Bondi incontrerà i manager delle aziende sanitarie del Lazio. La partita che si gioca in queste ore è tra le più delicate: la rimodulazione di ospedali e Asl con inevitabili accorpamenti e, in alcuni casi chiusure, che già hanno portato a una catena di proteste.
Tra le ipotesi messe sul tavolo giusto una settimana fa dal commissario ad acta, c'era il taglio di circa 1770 posti letto di cui oltre 110 per l'oncologia, 450 nel campo dell'ortopedia e traumatologia, 350 in chirurgia generale, 77 per la pediatria e un centinaio per la cardiologia e la dermatologia. In più: la riconversione in strutture residenziali di ospedali come il Nuovo Regina Elena e quelli di Subiaco, Amatrice, Anagni e Acquapendente.
Ma il fronte più caldo riguardava la "ristrutturazione" ipotizzata per il San Filippo Neri che, secondo le proposte messe in campo da Bondi lo scorso 30 novembre, avrebbe potuto dire addio a 130 posti su circa 500 e, a farne le spese sarebbero stati reparti di alto livello come quello di cardiochirurgia, la cardiologia, la chirurgia vascolare e quella toracica oltre a neurologia. Ma nel piano di massima di Bondi non erano state escluse neppure le unità complesse e quelle territoriali per le quale si paventava la riduzione di 605 strutture (da 1670 a 1065) e il taglio di altrettanti primari.
Ipotesi fin qui e che comprendevano, tra l'altro, la chiusura dell'ospedale Eastman, l'unico nella Capitale specializzato in odontoiatria e con annesso pronto soccorso (ogni anno accoglie circa 300mila pazienti), come il trasferimento delle specializzazioni del Forlanini al San Camillo, la chiusura dell'attività di ricovero dell'Inrca sulla Cassia, il trasloco di tutti i reparti di ricovero del Cto al Sant'Eugenio. Il tutto potrebbe essere completamente riscritto, però: nelle scorse ore, infatti, i tecnici di Bondi si sarebbero rimessi al lavoro per elaborare un nuovo documento anche in vista dei "suggerimenti" presentati l'altro ieri dai direttori sanitari.
Ma le contestazioni dilagano: al San Filippo Neri, Spallanzani, Cto e Pertini (che potrebbe perdere 70 posti letto) i dipendenti sono in stato di agitazione. E questa mattina nei primi due ci saranno delle assemblee pubbliche.
E a scendere in campo, oltre ai sindacati, è anche il fronte politico che fa muro - in maniera bipartisan - contro il rischio chiusure e possibili accorpamenti. I tagli dei posti letto non convincono, infatti, Esterino Montino, capogruppo in Regione del Pd: "Avvertiamo il commissario Bondi che i tecnici della Polverini, i dirigenti dell'assessorato e quelli dell'Agenzia della sanità pubblica del Lazio, stanno fornendo indicazioni sbagliate - fa notare - il piano predisposto seguendo le loro indicazione vorrebbe tagliare il doppio dei posti letto necessari a rientrare nei limiti imposti dalla legge: 1800 invece di 900. Secondo i nostri numeri invece, i posti in eccedenza sono solo 956".
L'invito a "scendere in piazza a tutti i cittadini" arriva invece da Enzo Foschi e Massimiliano Valeriani, del Pd: "Dobbiamo essere in tanti per far arrivare un chiaro segnale a Bondi perché comprenda che è possibile razionalizzare la sanità con strumenti come l'istituzione di una centrale unica di acquisti, eliminando consulenze d'oro e utilizzando risorse interne". Per Francesco Storace, segretario de La Destra "non si può andare avanti a colpi di forbici nella sanità. Il commissario Bondi non può prendere a rasoiate le nostre strutture". Intanto la direzione del Gemelli ha siglato l'accordo con i sindacati per il nuovo contratto di lavoro per i dipendenti del policlinico. (07 dicembre 2012) //////////////////////////////
Fino a poco tempo fa qualcuno continuava a riempirsi la bocca con concetti di questo tipo:Bisogna dare l'assistenza sanitaria a tutti! Anche a chi non ha versato mai una lira di contributi, certo! Agli zingari, agli immigrati che arrivano con i barconi dall'Africa, a quelli che arrivano dai Paesi dell'Est! A tutti, se siamo un Paese civile!Se opponevi un ragionamento pragmatico eri un fascista come minimo!Qui bisogna finirla di dire scemenze e bisogna fare i conti con la realtà.Gli ospedali sono stati costruiti con i soldi dei contribuenti, non dei nomadi, non di coloro che arrivano all'arrembaggio delle nostre coste.I soldi non ci sono più: lo spread vuol dire questo.Lo Stato ha speso più di quello che aveva. Sicuramente i contribuenti sono stati derubati dai politici, che hanno gonfiato a dismisura la spesa pubblica per le note ragioni che conosciamo e che siamo stufi di ridirci e ripeterci... Ma il risultato è che prima di cominciare a tagliare con il "machete" sale operatorie che abbiamo pagato, professionalità costruite con anni di sacrifici, e tutto il resto, allora togliamo immediatamente i "regali" a chi non ha mai tirato fuori una lira per costruire questa Italia!Non si può pagare un carrozzone governativo, definito "Casta", che costa più di ogni altro Paese, non si può continuare ad elargire ad un furbo parassitismo italiano e proveniente dall'estero assistenza sanitaria gratuita e tagliare con l'accetta a destra e a manca il meglio di quello che il Paese ha.Tagliamo i parassiti non le eccellenze!Tagliamo le consulenze milionarie agli "amici" degli "amici"...Questo che sta facendo Bondi e pure quello che ha fatto in questo anno Monti lo so fare pure io: prendo l'accetta e taglio indiscriminatamente! Faccio pagare tutto a chi già paga!Ma che esperti di Economia sono mai questi?!!Macellai sono, perché di macelleria sociale si tratta!