Pronti, via.
L'inizio promette bene: l'anteprima fa sghifo abbastanza.
La scenografia è sullo spaziale, prima c'è un igloo e poi una roba tipo disco volante e tutte le luci da galassia. Coreografia di ballerini saltellanti e pure un tizio vestito da astronauta: dove sono i fiori? Le corone da morto? La scala sul davanti? Non ci siamo.
Iniziano LucaePaolo e come l'anno scorso cantano. Berlusconi, la rai è cattiva, cazzo-sticazzi-coglione che con le parolacce fa tutto più ridere. L'unico momento decente è quando imitano Celentano cioè STANNO ZITTI. LucaePaolo mi piacevate ma poi vi ho sentito intervistati e il radical chic sciupafemmine e il serioso con il maglione a collo alto fanno pena.
Morandi entra, si agita, ringrazia e non vede l'ora di dire Stiamo uniti e invece pare che il tormentone quest'anno sia Stiamo tecnici. La sua giacca ha i revers di velluto. VELLUTO.
Compagno di viaggio Papaleo. Papaleo cosa vuoi? Cosa fai? Non fai ridere e la tua giacca dalle ginocchia fa un po' prete e un po' Buttiglione, per la cronaca poi lo smoking te lo potresti pure chiudere.
A un certo punto arriva una bomba, suona la sirena del coprifuoco nazista e per cinque minuti ci sono le mitragliette e le bombe tipo Salvate il soldato Ryan: è arrivato Celentano e io posso fare il mio sonnellino. Ancora prima di iniziare a parlare beve (che affari avrà lui con l'acqua BOH) e poi inizia il pippone, di tutto a caso: preti, Famiglia cristiana, spread, paradiso, economia, Monti, il papa, pena di morte, insulti a Aldo Grasso. Entra la Cagnalis scalza che recita la parte dell'Italia con un pathos che ciao proprio. Siparietto "politico" Morandi-Celentano-Papaleo-Pupo pessimo [nel mentre io scrivevo]. Momento felice quando canta la sua canzone quella con il testo che non vuol dire niente.
CINQUANTA MINUTI CINQUANTA.
Capitolo donne: la Ivanka che doveva presentare è in ospedale con la cervicale tutta bloccata che non riesce a muoversi. Porella pure lei, fa un lavoraccio. La coppia Belen-Cagnalis arriva alle 23.35, cantano un testo su Sanremo sulla base de La Bella e la Bestia e io ho voglia di rivedere altri 50 minuti di Celentano. Le tette della Belen saltellano che fra un po' escono dal vestito e la Cagnalis si inginocchia che è quello che sa fare meglio.
Ah già, i cantanti! Nell'ordine:
- Dolcenera. Le cose importanti da dire sono due: ha i capelli verde-blu tipo le piume del fagiano (qua siamo in campagna quindi si sa di che colore è un fagiano, occhei?) e ha i tronchetti con i calzini. La canzone è boh, no.
- Samuele Bersani. Partiamo dal fatto che io lo amavo per arrivare a dire che è ancora un figo: capello ricciolino, occhiali da nerd che fanno gli occhi giganti un po' da paura, frac, scarpini da calcio e cuffiette alle orecchie. La canzone è la tipica canzone di Bersani, un po' Chicco e Spillo, carina.
- Noemi quella di X-factor. Fa fastidio agli occhi perché i capelli rosso-arancione fanno a botte con il fucsia sulla giacca. La canzone è un NO e poi "Le parole non parlano più" cosa mi vorrebbe dire? Spiegami.
- Francesco Renga. France', io ancora ti devo perdonare per esserti tagliato la cofana di riccioli, però se ti tagli un pochino la barba ne possiamo ancora parlare (non tutta, solo un po'). Eppoi il vestito grigio e la giacca coi revers bianchi, figo e basta. Canzone: NOIA, il solito Renga. Salutami Ambra.
- Chiara Civello. CHI? Questa l'ha raccomandata Tony Bennett che dice che ha una voce stupenda, evabbè. C'è la fisarmonica ma a me pare faccia anche fatica a cantare: BUU.
- Irene Fornaciari. L'Irene è appena uscita da un centro sociale con la sua camiciona verde militare e i bikers, la canzone scritta da Van Der Sfroos fa ben sperare ma poi senti il ritornello "Grande mistero aaayeaaaah aaayeaaaah grande misterooo" ed è un altro grande NO.
- Emma quella di Amici. Quella con la voce da trans e la grazia di un camionista, il solito ciuffo spettinato da una parte e gli shorts supershort. E' vestita di verde, cioè tipo verde smeraldo. Eppure la canzone non è male, AIUTOH.
- Marlene Kuntz. Morandi dice che sono "cool", cioè. Il cantante ha il maglione a collo alto sotto la camicia che richiederebbe la squalifica immediata. Canzone non male soprattutto per il ritmo, lui che dice FelicitààAAHH alla Piero Pelù non è il massimo, però rimane è un SI'.
- Eugenio Finardi. Oddio una canzone seria di un cantautore serio, non so cosa dire, che palle.
- Gigi d'Alessio e Loredana Bertè. Prima che escano io già ho paura e non so cosa aspettarmi: lui ha il chiodo di pelle e lei meno circo di quello che speravo, una Miss Piggy rugosa con la parrucca nera e gli occhiali da sole da motociclista degli anni '90. La canzone è, no, non ce la posso fare. Se fossi nella giuria demoscopica mi alzerei e andrei a casa.
- Nina Zilli. L'Amy Winehouse de noantri quasi si capotta sulle scale e ha una cofana in testa che Amy ciaociao. Il vestito è carino ma di un colore BLEAH però lei è una figa, molto meglio di Belen-Cagnalis e migliore canzone fin'ora.
- Pierdavide Carone quello di Amici e Lucio Dalla. I capelli alla Massimo di Cataldo. I nani. Non lo so, è mezzanotte, forse sono io a non capire più niente.
- Arisa. La notizia è che non ha gli occhiali, però strizza gli occhi come se avesse la frangia che entra e gli da fastidio, abbiamo trovato la canzone per piangere, non male non male.
- Matia Bazar. Prima cosa cerchiamo di capire chi è la cantante che questi ne cambiano una all'anno. Questa è la Strega di Biancaneve. La canzone è un po' un No a prescindere, son tutte uguali.
PS: Elisabetta, come si dice Taxi driver in inglese?