Caro Gianmarco,
pur non dimenticando l’impegno e il grosso “lavoro ai fianchi” che hai dovuto esercitare su di me per portarmi a Sanremo (e non da adesso, ma da anni) devo purtroppo darti un out out . Leggendo i giornali di oggi sulla situazione Sanremo, l’idea che più di tutti emerge, o perché i media non sanno esattamente come stanno le cose e quindi per non sbagliare danno più credito alle false smentite della Rai che non alla verità che il Clan ha espresso sul mio Blog, è che tra le righe prevale una sottolettura secondo la quale mi sarei inventato tutto in nome di una pubblicità di cui non solo da adesso, ma fin da quando ero un umile orologiaio ,non me n’è mai fregato niente. Non disdegno la pubblicità e mi piace far casino sui giornali, ma solo se c’è un fondo di verità, altrimenti sarebbe un disgustoso e cattivo gioco sulla buona fede della gente.
Pertanto sono costretto a dirti che io posso venire a Sanremo solo se tu dichiarerai alla stampa il contenuto dei messaggi che hai ricevuto dal simpatico direttore di RaiUno Mauro Mazza (non è un’ ironia mi è simpatico veramente) con i quali ti faceva la radiocronaca di ciò che la “ Lei “aveva sentenziato: “Celentano e’ fuori da Sanremo”. Chiedendoti inoltre di cercare una alternativa alla mia partecipazione al Festival e come comunicare una simile CAZZATA.
Oltre, naturalmente, alla bozza del contratto ricevuta dalla Rai, il cui articolo 8 faceva riferimento al controllo dei testi e alle altre mail ricevute dall’avvocato della Rai , dove è evidente, per come le ha scritte , che preparava un carteggio ad hoc per giustificare la mia eliminazione dal Festival. Tutto questo, solo perché sono un tipo allegro che ha il viziaccio di pretendere una “certa libertà di parola”. Se tu non chiarirai come stanno le cose, io al Festival non verrò. Tu e Morandi siete due amici. Ma non posso fare altrimenti.
P.S. Senza contare gli EFFIMERI giochetti a cui si è prestato il giornale “La Stampa” secondo cui il mio cachet sarebbe di un milione e 200 Euro. Bella figura che farà questo quotidiano quando si saprà ciò che realmente prenderei.
Adriano Celentano
Ecco la risposta di Gianamarco Mazzi (fonte Ansa):
«Caro Adriano» scrive Gianmarco Mazzi a Celentano «mi sono molto impegnato in questi mesi per la tua partecipazione. A questo punto capisco che mi devo impegnare per difendere qualità e quantità del mio lavoro e mi rivolgo alla Rai».
Il direttore artistico sottolinea di essere «pagato per quello e quello voglio raggiungere, così come ho sempre fatto negli anni. Per il resto non esprimo giudizi anche se mi piacerebbe tanto sapere quali uffici, e quali ufficiali, dovrebbero concordare i contenuti dell’intervento di Celentano. Non mi fido, preferisco che Celentano dica quello che vuole, anche perché in diretta puo’ farlo liberamente, e a me (come a chiunque altro) sia data la possibilità di rispondergli se non sarò d’accordo. Il che è anche probabile».
Per il direttore artistico, rivedere dopo otto anni Celentano in tv e a Sanremo, anche con Morandi, «rappresenta per la Rai e per me un successo artistico, professionale e commerciale. Se penso agli appelli fatti, tra gli altri, da un grande come Fiorello per avere Adriano nella sua trasmissione e al giusto sostegno dato dalla Rai, dico che da parte dell’azienda mi sarei aspettato più entusiasmo». Poi spiega che «fino a un certo punto» le trattative sembravano andare per il verso giusto, con «gli accordi sul compenso chiusi in linea con il mercato attuale, addirittura al di sotto di compensi erogati negli anni scorsi per un evento importante come Sanremo (in ottemperanza alla corretta politica di contenimento dei costi imposta dalla crisi e voluta dal dg Lei) e Celentano ha potuto iniziare a lavorare». Poi sabato scorso «qualcosa si è inceppato».
Mauro Mazza, direttore di Rai Uno, gli «comunica per iscritto che la Rai ha bloccato la programmazione dei promo su Celentano», decisione «platealmente ostile e autolesionista, in una fase di trattativa ormai avanzata», rileva Mazzi. «Poi mi comunica, sempre per iscritto e in modo inequivocabile, “la Lei dice Celentano è fuori”, fatto confermatomi telefonicamente dall’avvocato Fiorespino che riferisce dell’invito della direzione generale a cercare “un’alternativa a Celentano”».
Ribadisce le due questioni-chiave, ovvero le interruzioni pubblicitarie («su cui abbiamo individuato presto una soluzione accettabile da Celentano e proponibile alla Rai) e la libertà autoriale, tema «su cui mi sentivo particolarmente sicuro avendo avuto rassicurazioni dai vertici Rai e nessuna smentita alle dichiarazioni fatte in occasione dell’annuncio di Celentano». Per poi aggiungere di aver letto la bozza di contratto, in particolare l’articolo 8 che garantisce «discrezionalità ed autonomia sui contenuti dell’intervento delle performance» di Celentano «che saranno concordati, unitamente alle modalità della sua partecipazione con i competenti uffici». A questo punto, sottolinea Mazzi, «Celentano mi ha guardato e mi ha detto “secondo te, che dice questo contratto, sono libero o non sono libero?”. Non ho saputo rispondere»