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Sanremo 2012 da 10 a 0

Creato il 21 febbraio 2012 da Postscriptum

 

Sanremo 2012 da 10 a 0

A tre giorni dalla serata finale di Sanremo 2012 che ha incoronato, con merito, Emma Marrone come vincitrice assoluta ripercorriamo quest’ultima edizione del Festival della canzone italiana con una specie di pagella al contrario, da quello che ci è piaciuto di più a quello che ci è sembrato proprio brutto. Da 10 a 0.

 

10 – I giornalisti che votano Noemi per la finalissima a tre.

L’assurda coppia D’Alessio/Bertè sfiora il podio finale con la canzone più brutta ed offensiva del lotto, per fortuna i giornalisti la ricacciano giù con un plebiscito

 

9 – Emma Marrone e Arisa.

Entrambe trovano l’alchimia giusta per cannibalizzare il festival, si poteva anche premiare due vincitori per una volta.
 

8 – Samuele Bersani.

Ha il coraggio (e lo canta pure) di portare sul palco dell’Ariston un brano che non abbia a che fare con amore e suoi derivati dimostrando che si può liberare la musica italiana da tematiche volutamente forzate e melense.

7 – La totalità di Nina Zilli.

Tra bravura, bellezza e gusto nel vestirsi la nuova realtà della musica italiana fatta come si deve è proprio lei: la partecipazione all’Eurosong 2012 è la logica conseguenza.

6 – Il verso “Io non do mai nome a cosa più grandi di me” di Eugenio Finardi in E Tu Lo Chiami Dio

Una perla che era logico aspettarsi da uno degli artisti più interessanti degli ultimi 40 anni della scena musicale italiana.

5 – Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez

 Che la Canalis non sia in grado di presentare/recitare/cantare/ballare c’è n’eravamo accorti anche l’anno scorso quindi condanno decisamente con l’insufficienza la scelta di richiamarla; la Belen invece pur ripudiando il famoso video è conscia del famoso detto su quanto tiri più un pelo di.. quindi decide bene di farci vedere la farfallina. Ancora una volta, bella sì, però anche basta!

4 – Gianni Morandi

Cosa ci vedano nel Morandi conduttore è più oscuro del grande mistero della Fornaciari. Palesemente emozionato, confuso e inadatto a gestire la pressione del palco, sbaglia quasi sempre le tempistiche e le battute, incapace di improvvisare: insomma un disastro.

3 – Adriano Celentano

Diciamoci la verità: chi in Italia sente il bisogno di questo filosofo? Più di un’ora di monologo inconcludente e fastidioso in mezzo ad una gara canora che è passata presto in secondo piano. Canta, e smettila di insegnare la vita.

2 – Alla decisione di tenere nascosto l’elenco di tutti i cantanti che si presentano a Sanremo

E’ una trasmissione televisiva, giusto? Allora scegliamo con il televoto chi deve partecipare, scegliamolo con Facebook, Twitter o come caspita vi pare ma non lasciate che sia il solo direttore artistico a scegliere secondo i suo gusti. Almeno fatelo consigliare da un mass-mediologo, da un critico musicale. Insomma aiutatelo.

1 – La polemica a distanza tra Emma e Kekko

Lo so che sembra il titolo di un libro di Moccia ma purtroppo per noi è la pura realtà. Succede che Emma vince Sanremo e dimentica di mandare un sms di ringraziamenti in privato a Kekko, aka Francesco Silvestre dei Modà, che gli ha scritto il pezzo per Sanremo; lui rimane tutta la notte seduto sul divano ad aspettare l’sms che non arriva, poi plemizza in rete. Oddio, sembra proprio un libro di Moccia.

0 – A chi ha permesso a Gigi D’Alessio di sfruttare l’immagine di Loredana Bertè

  E’ Assurdo che si permetta ad un cantante di sfruttare così il dolore, l’immagine e la persona di un collega; è stato ignobile vedere Loredana Bertè in quelle condizioni fisiche e mentali sul palco, per giunta ad esibirsi in playback. Caro Giggi dovresti vergognarti.

 


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