Martedì 18 febbraio è partito il 64° Festival di Sanremo e nonostante tutti, ogni anno, promettano di non volerne sapere nulla, alla fine tutti ne parlano. E’ più forte di noi: quando c’è un circo mediatico del genere è difficile tenere a freno la curiosità, anche solo per una sbirciatina tra uno zapping e l’altro. Io poi lo guardo da sempre. Beh in alcuni periodi della mia vita me lo sono anche risparmiato, che avevo anche di meglio da fare, ma poi ci ricasco ed eccomi, l’anno dopo, di nuovo con il televisore su Rai1 e con il palco dell’Ariston davanti. Da qualche anno, poi, mi diverto a dileggiare presentatori, ospiti e cantanti, con una combriccola di criticoni sul un gruppo Facebook di cui, modestamente, sono una delle amministratrici (se volete unirvi, fatevi avanti).
Insomma, i motivi per guardare Sanremo li trovo sempre. Ma se a voi il semplice “Perché Sanremo è Sanremo” non basta per spingervi a guardare il Festival, allora ecco qualche spunto.
1. Il Pre-Festival di Pif
Seguo Il testimone di Pif da sempre, unica cosa che riesco ancora a salvare da un canale come Mtv. Pif ha fatto di se stesso un vero e proprio format che quest’anno esporta anche nella città die fiori. Il pre-festival di martedì si è rivelato essere un’ottima prova e sono sicura in questi giorni saprà portare una ventata di freschezza a uno degli eventi più incartapecoriti della tv italiana.
2. Gli abiti e il look delle ospiti, cantanti e co-conduttrici
Motivo tipicamente femminile, ma Sanremo è anche questo. Chi veste Noemi? Chi Laetitia Casta? Chi ha ingabbiato le tette di Arisa (non scherzo, questo è stato un grande topic durante la diretta)? Tutte lì a commentare, giudicare, criticare l’abito dell’una o l’outfit dell’altra. Al momento non si è visto granché, lo ammettiamo, ma speriamo di poterci ricredere!
3. I Bloody Beetroots con Gualazzi
Non c’entrano assolutamente nulla insieme. E ieri sera l’hanno dimostrato. Ma lo pseudo-spiderman (in realtà indossa la maschera di Venom) Bloody Beetroots – che altri non è che Sir Bob Cornelius Rifo, dj, produttore e musicista italiano – che si esagitava sul palco merita un posto in questa classifica. Vogliamo vedere di più!
4. Il trash all’italiana
Il trash a Sanremo è un must. Deve esserci, altrimenti non è un Festival che si rispetti. L’anno scorso fu la volta di Toto Cutugno con l’Armata Rossa, quest’anno chi ci delizierà con qualche trashata memorabile? La Littizzetto già si sta impegnando…
5. Gli imprevisti
A Sanremo succede sempre qualcosa che non era previsto. Fischi dal pubblico, ribellione dell’orchestra, gente che si vuole buttare… ecco appunto. All’inizio della prima serata ecco profilarsi due operai che minacciano di buttarsi se Fazio non leggerà la loro lettera. Fazio finalmente ha la possibilità di sfoggiare il discorso che si prepara ormai da due anni, ché non si è veri presentatori se non si ha un quasi suicida sul curriculum, legge la lettera e tutto pare risolversi. Peccato che, poi, arrivati a Frankie Hi Energy che pedala, i due abbiamo deciso di buttarsi lo stesso. Possiamo dar loro torto? Restate in onda: mancano ancora quattro serate e tutto può succedere!
6. Raffaella Carrà, le gemelle Kessler e tutti gli ospiti agée
Meno male lei! 70 anni di donna bionica che ancora sgambetta in un modo che io non ci sono mai riuscita, neanche quando avevo 4 anni e all’epoca ero parecchio sodabile. Balla, canta “Cha cha cha chao”, si fa i complimenti da sola per la presenza di una sua canzone in versione trash nella Grande Bellezza di Sorrentino (peccato che non ha proprio colto il senso Raffa!). Il suo arrivo risveglia tutti e ci dà la carica giusta per arrivare alla fine. Nella seconda serata ci aspettano, invece, le gemelle Kessler, che spero non vogliano mostrarci ancora le gambe, ma temo fortemente sarà così. E per il resto, tanta gente che ha passato gli anta da un bel pezzo. Ma Fazio non aveva parlato di un festival “gggiovane”?
7. Spettegolare, giudicare, criticare
L’attività più bella da svolgere durante il festival. Oltre che l’unica cosa da fare per riempire le 4 ore di diretta dai tempi immotivatamente lunghi. C’è chi ci va giù pesante, chi è un po’ più indulgente, ma non c’è gusto se durante Sanremo non si fa un po’ di sano spetteguless. Da non perdere, inoltre, la satira che ormai serpeggia sui social… meno male quella per tirarsi su dopo la seconda canzone della Ruggero!
8. Effetto talent addio
A parte Noemi e Giusy Ferreri, che ormai si sono affrancate da tale etichetta, quest’anno non ci sono nomi di amici di Maria e simili, perlomeno nei Big. E direi anche finalmente, che un’altra vittoria alla Valerio Scanu non l’avrei digerita!
9. Fabio Fazio e Luciana Littizzetto
Se li ami, non potrai che esserne contento. Se li odi, puoi criticarli senza pietà e, in fondo, non sono meglio di Antonella Clerici?
10. Perché Sanremo è Sanremo
E c’è poco da fare.
Ragazzi vado a riscaldare il mio temperamento critico per stasera. Buon Festival a tutti!