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Sanremo 2014 / Inizio choc, poi è show: vincono le star
Creato il 19 febbraio 2014 da Nicoladki @NicolaRaianoIl direttore di Rai 1, Giancarlo Leone ha incontrato i due. "Temevano che Fazio non avrebbe letto la loro lettera - ha spiegato Leone - ma poi li abbiamo riaccompagnati in galleria ad ascoltare il conduttore ed erano commossi, avrebbero anche voluto ringraziare".
Dopo le scene drammatiche dei due uomini sull'impalcatura, Sanremo è ripartito da uno dei momenti che passeranno alla storia del festival: Luciano Ligabue che, insieme a Mauro Pagani, canta "Creuza de ma", nel giorno del compleanno di Fabrizio De Andrè e a 30 anni dall'uscita dell'album capolavoro che prende il titolo da questa canzone straordinaria. Una versione acustica con Pagani, che ha firmato "Creuza de ma" insieme a De Andrè, al bozouki. Ligabue, per la prima volta sul palco del festival, tornerà all'Ariston sabato.
L'anno scorso la carrozza, quest'anno le Bluebelles. Luciana Littizzetto è entrata in scena in modo spettacolare, con un costume da Bluebelle che, sulla scollatura, aveva montato un pupazzo di Vincenzo Mollica. Poi, come già fatto l'anno scorso, la Littizzetto ha letto una lettera a Sanremo, concedendosi anche una battuta rivolta al sindaco di Sanremo seduto in platea. "Sindaco nessun avviso di garanzia? Possibile? Neanche uno scontrino per un paio di mutande comprate di straforo?". Naturalmente il filo conduttore della lettera è lo sfottò nei confronti del suo partner artistico e la promessa di non dire parolacce anche se ha minacciato rime con Gualazzi e Baglioni.
Laetitia Casta è tornata a Sanremo da star, accolta da Luciana Littizzetto con la inevitabile ironia. Vestito da esistenzialista francese, Fabio Fazio si è temerariamente avventurato in "Ne me quitte pas", il capolavoro di Jacques Brel. La Casta, che ha sottolineato l'eccessiva malinconia di Fazio ha replicato con una versione di "Meraviglioso" che ha interpretato con correttezza. A ricreare il clima esistenzialista, Fazio ha riproposto "Le foglie morte" ma, a sorpresa,si è trovato a cantarla per Luciana Littizzetto che senza mezzi termini ha detto: "tanto non te la da". Imperterrito Fazio ha ripreso la sua "Foglie morte" ma il clima esistenzialista si è trasformato in quello dell'avanspettacolo di "Polvere di stelle" con "Ma 'ndo vai" cantata da Laetitia Casta con un corpo di ballerini in omaggio a Monica Vitti mentre glitter colorati coprivano il palco. Con la complicità di Paolo Jannacci e indossando l'impermeabile del grande Enzo, Fazio ha replicato con "Silvano". Un numero di varietà concluso con un doveroso omaggio a Enzo Jannacci.
Raffaella Carrà irrompe sulla vicenda dei Marò. Durante il suo lungo intervento ha rivolto un appello al governo indiano "perché lascino che i due Marò vengano processati in Italia e fatti tornare a casa". Poi si prende il festival con la sua vitalità. Con il suo nuovo look dance e il nuovo repertorio è arrivata all'Ariston per festeggiare i 60 anni della Rai. Una fuoriclasse, "wonder woman" come l'ha definita Luciana Littizzetto che ha proposto "Rumore" con l'abito nero originale. Battute sul "lato b" della Littizzetto, citazioni della "Grande Bellezza" di Sorrentino (dove nella colonna sonora c'è "A far l'amore comincia tu" il pezzo con Bob Sinclair), accenni alla sua proverbiale scaramanzia, gran finale con la sigla di "Pronto Raffaella". In sala un trionfo annunciato, per una donna che ha fatto la storia della tv.
Cat Stevens è arrivato all'Ariston con l'aria disinvolta di un uomo che quasi 40 anni fa, all'apice del successo ha mollato la carriera, si è convertito all'Islam e si è dedicato a una vita di riflessione lontano dalla musica per molti anni. Ha cantato "Road Singer", in cui ha citato i Beatles di "All You Need Is Love", si è concesso a un'intervista con Fabio Fazio in cui ha parlato di religione e di pace e poi, in un clima di grande emozione, ha cantato la canzone che lo ha parlato nella storia: "Father and Son". E l'Ariston gli ha tributato una standing ovation.
Luciana Littizzetto nella parte finale della puntata ha reso omaggio a Freak Antoni, leader carismatico degli Skiantos e pensatore imprevedibile. Mentre l'orchestra suonava "Mi piaccion le sbarbine", la Littizzetto ha citato alcuni degli aforismi più celebri, da "la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo" a "quando si tocca il fondo comincio a scavare" fino "qualche volta il fumo è meglio dell'arrosto".
Di seguito le canzoni che proseguono la gara: "Controvento" (Arisa), "Pedala (Frankie Hi-Nrg mc), "Da lontano" (Antonella Ruggiero), "Liberi o no" (Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots), "Il cielo è vuoto" (Cristiano De Andrè), "L'unica" (Perturbazione), "Ti porto a cena con me" (Giusy Ferreri).
Annunciato, evocato a più riprese, temuto, secondo alcuni perfino sperato, il blitz di Beppe Grillo a Sanremo alla fine c'è stato. Un monologo itinerante, di corsa, sulla strada verso l'Ariston, assediato dalle telecamere e dai cronisti, un comizio improvvisato sul red carpet, con un affondo durissimo contro la Rai, "responsabile del disastro del Paese" e i suoi vertici, il conduttore del festival Fabio Fazio, ma anche Matteo Renzi e Laura Boldrini. Poi una parentesi in platea, per assistere all'inizio del festival. Nuove invettive al bar, durante una pausa pubblicitaria. Infine, l'uscita di scena poco dopo le 22, scortato dalle forze dell'ordine. Uno showdown convulso chiude una giornata aperta da una calma apparente. In mattinata davanti all'Ariston l'unico Grillo in giro è il sosia dell'ex comico, ma l'attesa è palpabile dentro e fuori del teatro e lungo la strada principale, corso Matteotti, presidiati da carabinieri, polizia, vigili urbani, guardia di finanza, unità cinofile, protezione civile. "Normali procedure", spiega sorridendo un poliziotto. Anche nell'organizzazione si ostenta tranquillità: "Non consentiremo interruzioni", assicura il direttore di Rai 1 Giancarlo Leone. "Grillo? Ribadisco che non solo è un leader politico, ma anche un uomo di spettacolo e sa che uno spettacolo non va interrotto". Nel pomeriggio l'annuncio su Facebook: "Oggi sarò a Sanremo. Prima fuori e poi dentro. La diretta streaming sarà diffusa a partire dalle 19". Dopo ore di 'ronde' in giro per la città, giornalisti, fotografi, cameramen si mobilitano: lo aspettano assiepati in piazza Colombo.
Poi il tam tam si diffonde: Grillo è nella sede del Movimento 5 Stelle. Esce ed è un fiume in piena: "La Rai è la maggiore responsabile del disastro politico ed economico di questo Paese", attacca. "Ha 13 mila dipendenti che costano 1 miliardo e 700 milioni, ma danno 1,4 miliardi in appalti esterni". Nel mirino anche Fazio ("è un pacchetto da 5,5 milioni l'anno, più 600 mila dichiarati per Sanremo, più 350 mila per diritti di immagine"). Tra urla, spintoni e forti momenti di tensione, sale sulla passerella davanti al teatro, solo ora circondato dalle forze dell'ordine: "Dobbiamo riprenderci la Rai", incalza. Ne ha per il direttore generale ("Gubitosi ha portato le perdite dall'azienda da 200 a 400 milioni. E ora dove andrà? All'Eni, all'Enel, magari con 4-5 milioni di buonuscita?"), per i tg del servizio pubblico "gestiti dai partiti", per Leone che ha brindato al festival in attivo ("una balla perché si è azzerata la raccolta sugli altri canali"). Ma si scaglia anche contro Renzi ("E' il vuoto assoluto, un cartone animato. È stato mandato al governo dalle banche") e la Boldrini ("Non è in grado di ricoprire la carica che occupa"). Inveisce contro il Parlamento "che non c'è più", definendo "vergognosi" provvedimenti come il dl Imu-Bankitalia, contro Berlusconi e De Benedetti "che stanno rovinando questo Paese".
Accompagnato dal figlio Rocco, Grillo entra in teatro esibendo i biglietti "acquistati regolarmente" e prende posto in platea, defilato, a metà sala. "Starò tranquillo, non sono mica Cavallo Pazzo", assicura in corridoio. 'Sorvegliato speciale', a distanza, da uomini del servizio d'ordine, resta seduto in silenzio, giacca a vento e sciarpa blu, e resta attonito quando i due contestatori interrompono il monologo iniziale di Fazio. Con il conduttore scherza, durante una pausa pubblicitaria: "Appena siamo in onda arrivo!", minaccia. "Ma ormai ti hanno superato", replica Fazio dal palco. E poi: "Non puoi immaginare quanto mi faccia piacere": "Parlami in diretta", incalza in leader M5S. E Fazio: "Ora fatemi fare il Festival, altrimenti faccio Ballarò". Il tempo per un applauso a Ligabue che omaggia Fabrizio De Andrè, per un sorriso accennato a una battuta di Luciana Littizzetto, poi il leader M5S va al bar per "un caffettino". Ma giornalisti e cameramen lo incalzano: è giù con una nuova invettiva. Ultime strattonate, poi l'uscita. Il ciclone Grillo è passato: in tanti, cronisti e addetti alla sicurezza, tirano un sospiro di sollievo.
"Un violento comizio contro la Rai e contro il servizio pubblico. Ancora una volta Beppe Grillo sceglie la via dell'insulto, approfittando dei riflettori offerti dal Festival di Sanremo. E ancora una volta si rifiuta di rispondere alle domande". Lo afferma in una nota l'Esecutivo dell'Usigarai. "Questa continua aggressione contro migliaia di lavoratrici e lavoratori ha passato il segno.Le forze democratiche - prosegue la nota- intervengano per dire basta. Si offrono microfoni e riflettori a questi linguaggi squadristi. Mentre si fa calare il silenzio sulle forze libere e coraggiose che vogliono riformare e rilanciare la Rai e il servizio pubblico".
LA SECONDA SERATAFrancesco Renga, con i brani "A un isolato da te" e "Vivendo adesso"; Giuliano Palma, con "Così lontano" e "Un bacio crudele"; Noemi, con "Bagnati dal sole" e "Un uomo è un albero"; Renzo Rubino, con "Ora" e "Per sempre e poi basta"; Ron, con "Un abbraccio unico" e "Sing in the rain"; Riccardo Sinigallia, con "Prima di andare via" e "Una rigenerazione"; Francesco Sarcina, con "Nel tuo sorriso" e "In questa città": questo l'ordine di uscita degli altri sette campioni in gara che si esibiranno all'Ariston nella seconda serata del festival di Sanremo, stasera dalle 20.35 su Rai 1 e Rai HD. Sul palco anche i primi quattro giovani: Diodato, con "Babilonia"; Filippo Graziani, con "Le cose belle"; Bianca, con "Saprai" e Zibba, con "Senza di te".
E' la serata del grande ritorno di Claudio Baglioni, che al festival è stato una sola volta, nel 1985, quando "Questo piccolo grande amore" fu proclamata 'canzone del secolo'. Ma sul palco salirà anche Rufus Wainwright, l'artista canadese accusato di 'blasfemia' da parte del mondo cattolico, che proporrà una cover di "Across the Universe" dei Beatles e la sua "Cigarettes and Chocolate Milk", contenuta nella raccolta "Vibrate: the best of Rufus Wainwright" in uscita il 20 febbraio. Attesi anche Franca Valeri e Claudio Santamaria, che sarà il maestro Manzi nella miniserie "Non è mai troppo tardi", il 24 e 25 febbraio su Rai 1.
I due brani dei big saranno sottoposti, come da regolamento, al televoto e al giudizio della giuria della stampa (50%-50%): uno solo andrà in finale. I presenter - ai quali spetterà annunciarlo - saranno le gemelle Kessler, Armin Zoeggeler, la direttrice del Mart di Trento e Rovereto Cristiana Collu, Kasia Smutniak, Gian Antonio Stella, Veronica Angeloni, Clemente Russo. Primo verdetto anche per i giovani: il loro brano sarà sottoposto al televoto e al giudizio della giuria della stampa (50%-50%); i due più votati verranno ammessi alla finale di venerdì.
A quanto si apprende, Marco Mengoni, che l'anno scorso conquistò la vittoria con "L'essenziale", poi diventata un grandissimo successo, sarà anche quest'anno sul palco del festival di Sanremo, aprirà la serata di venerdì con un omaggio a Luigi Tenco. Proprio a Tenco del resto Mengoni aveva dedicato a caldo la vittoria dello scorso anno. Sempre nel nome del cantautore era stata la sua performance nella serata dedicata ai classici, con una una versione funk di "Ciao amore ciao".
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