Magazine Lifestyle

Sanremo 2016, gli Stadio: «E pensare che l’anno scorso avevano rifiutato la canzone»

Creato il 14 febbraio 2016 da Trescic @loredanagenna

Un podio di qualità. Bello e variegato. Che premia una band storica come gli Stadio, arrivati primi al 66esimo Festival di Sanremo con il brano Un giorno mi dirai. E una giovane (ex) promessa della nostra musica, diventata certezza proprio in questi giorni: Francesca Michielin, già vincitrice di X Factor 5 (a soli 16 anni) e oggi seconda classificata del Sanremo bis di Carlo Conti. Che pure esce vittorioso da questa sua seconda prova (e non solo per gli ascolti). Terzi in classifica, i Caccamo-Iurato di Via da qui. Emozionatissimi. E felici. All'arrivo in sala stampa, subito dopo la vittoria, il primo si lascia andare a un urlo di gioia, lei scoppia in un pianto liberatore.
"È una cosa pazzesca, a vent'anni, condividere il podio con artisti e importanti storici come gli Stadio. E due ragazzi bravi come Deborah e Giovanni. Non do nulla per scontato, è un'emozione bella e intensa", racconta Michielin.
"Noi siamo innamorati profondamente della musica", è la verità bella e semplice di Gaetano Curreri, commosso per questo premio forse un po' inatteso, che lo riconcilia con un palco "amato e odiato". Dove in passato sono arrivati ultimi. Dove avevano giurato di non tornare mai più. E invece poi sono tornati. Vincendo.
Eppure, anche stavolta, la vittoria è arrivata dopo una bocciatura. Curiosa. L'anno scorso, la stessa canzone, Un giorno mi dirai, fu proposta alla commissione di Sanremo, ma rifiutata. "Il pezzo era questo ma non era fatto così, aveva un altro arrangiamento: era un provino un po' troppo "cheap" per essere un pezzo degli Stadio". Quest'anno, la svolta. Arrivata alla terza puntata del festival: "La serata della cover ci ha liberati", ha ammesso il cantante, che più volte ha lamentato problemi tecnici durante la prima esibizione.
E domani? "Da domani ricominceremo a fare quello che gli Stadio fanno sempre, cioè concerti. Perché noi viviamo di palco, dell'affetto di persone che vengono sia quando suoniamo nella piazza di "Rocca Cannuncia" sia nel palasport di Bologna. Perché siamo una band on the road e suonare è il valore fondante del nostro stare insieme".
A proposito di "stare insieme", a scanso di equivoci e strumentalizzazioni, tengono a precisare che loro sono "assolutamente favoreli alle Unioni Civili e alle famiglie composte da due donne, due uomini...". Anche se non hanno indossato i nastrini arcobaleno.


"La paura più grande che avevo era quella di me stessa", confessa Michielin. "Paura di gestire palco, perché nonostante la vittoria a X Factor non avevo mai fatto un mio percorso e ho aspettato quattro anni prima di provare a entrare nel tempio della musica italiana. La prima sera c'era tensione, che poi si è trasformata in un'energia positiva e quell'esclamazione che tutti hanno ripreso ("figata", ndr) scaturiva da quella sensazione: mi è sembrato di scendere da un otto volante!".
Circa l'Eurovision, nasce un piccolo giallo: gli Stadio, concorrenti "naturali" in quanto vincitori, rispondono che non hanno ancora deciso se partecipare o meno, mentre l'account ufficiale dell'Eurovision aveva già annunciato il loro rifiuto. Basta poco, però, per trovare una forse soluzione: "Andare all'Eurovision è il mio sogno, io avrei voluto vincere Sanremo solo per quello", confida Michielin. E Curreri: "Dai adesso ne parliamo, magari noi ti scriviamo la canzone e tu ci vai... ".


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog