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A casa mia, Sanemo non si guarda in tivù, ma su un megaschermo tensionato tipo sala cinematografica, centimetri duecentoquarantaquattro per ducento, su cui un videoproiettore HD brillantcolor spalma le immagini in arrivo dal Teatro Ariston. L’audio è in Stereofonia, Dolby Sourround (non sono un amante della tecnologia 5.1) e a fianco del divano non manca un punto-ristoro con bibite fresce e dolcetti al cioccolato.
Sabato sera, per la tradizionale nottata della giuria scopica, ognuno dei miei ospiti riceverà una Scheda-voto stampata in alta qualità, e un modulo excel creato apposta e corredato di tutti i loghi ufficiali della kermesse renderà insindacabile il parere dei miei critici da salotto.
La tecnologia adesso ci permette di avere anche una folta rappresentanza di giurie esterne da altre città d’Italia e del mondo, ma giuro che io lo facevo già in tempi in cui internet non era nemmeno un’idea, e ogni telefonata costava come un vestito della Canalis.
Insomma... il Festival, a casa mia, è una cosa serissima. Persone che non sento da dodici mesi mi inviano sms a tutto spiano, chiedendo e dispensando commenti e sentendosi parte di un bel gioco. Questo stesso blog, che per tutto l’anno non può certo vantare migliaia di click, registra una settimana di picco, moltiplicando in maniera esponenziale il numero dei contatti.
Sia chiaro: me ne rendo conto anch’io che il Festival è un prodottino di basso livello – musicalmente e telesivamente – ma tutto cambia, e la sagra di paese si trasforma in un vero e proprio evento radical-chic, quando esce dallo schermo, acquista una terza dimensione, e diventa parte del tuo carattere, del tuo profilo sociale, delle tue relazioni interpersonali, di ciò che agli altri viene in mente quando pensano a te, insomma... della tua storia.
A proposito: sabato sera siete tutti invitati.
Nel frattempo la seconda serata scorre liscia come una replica della prima, ma con l’aggravante della mancanza delle due concorrenti eliminate. A mio modesto parere, la parte migliore dello show è proprio l’inizio, quando Morandi, con una faccia da funerale tipo conduttore di reality durante le nomination, lancia gli ampex coi refrain di Anna & Anna. Non posso fare a meno che da qui a pochi minuti entreranno Tricarico, Albano, Pezzali, l’ululante Patty Pravo, e pensare che, come nella più classica delle tradizioni, sono sempre i migliori quelli che se ne vanno. Voto alle grandi escluse: 9
Del resto c’è poco da dire, se non che, come previsto, al secondo asccolto la canzone di Vecchioni è più emozionante e, sempre come da copione, quella di Barbarossa fa ancora più schifo di ieri. Nota di merito per Susanna Rigacci, la soprano che fa il controcanto ai La Crus, e premio per il momento più inutile all’ospitata di Andy Garcia, perchè d’accordo che quest’anno con gli ospiti stranieri si è andati al risparmio, ma anche una cifra irrisoria diventa esosa, quando la si spende buttandola nel cesso. Voto complessivo alla replica della prima serata: 6 ½
Ore 23.30
Per “allentare la tensione” in attesa dei risultati, la Rodriguez canta e balla “Malo” di Bebe. E io, rivalutando Albano e Barbarossa, mi auguro che l’eliminata sia lei. Voto: 4
Serena Abrami – Lontani da tutto
Come negli anni ’80, quando i giovani si chiamavano “Nuove proposte”; gli esordienti arrivano di notte, quasi come un obbligo un dente da togliersi. Eppure l’inizio è molto promettente, con un bel brano firmato da Niccolo Fabi e cantato con qualche esitazione, ma tutt’altro che male. Voto: 7 1/2
Anansi – Il sole dentro
La consuetudine vuole che questo pezzo venga giudicato positivamente perchè perfetto per le radio. E in effetti è coinvolgente, prende subito, lo si ricorda al volo. E nelle radio verrà trasmesso un casino. Solo che io, in quei momenti, cambierò frequenza. Voto: 6
Gabriella Ferrone - Un pezzo d’estate
Ha la faccia, il timbro vocale e il pezzo tipico della concorrente di “Amici”. Com’è che la De Filippi se l’è lasciata scappare. Ottima intonazione e sicurezza sul palco. Peccato non ci sia la canzone. Candidatissima all’eliminazione, nonostante tutto. Voto: 5
Raphael Gualazzi – Follia d’amore
Fa uno strano effetto, sentire un po’ di jazz melodico sul palco dell’Ariston. Il personaggio è interessante, anche se le analogie con Paolo Conte sono un po’ troppo marcate, e la voce soffre in più di un punto. Ma almeno il sound è fuori dal coro sanremese. Voto: 7
00.25
Le giurie hanno fatto il loro dovere, almeno sui giovani. E in attesa di sapere se mi sono finalmente liberato di Albano, Tricarico e Barbarossa, Morandi, memore dello spettacolare show di Dita Von Teese l’anno scorso e della stanza del bunga-bunga, mi propina uno spettacolo finto sexy con quattro ballerine in carne che provano a creare l’atmosfera da night club, ma fanno venire in mente solo la sagra della patata. Voto alla giuria dei giovani: 8; voto al momento presunto sexy: 4 ½
00.30
Arriva la busta coi risultati. Come ieri sera, ci toccherà riascoltare mezzo festival per scoprire chi rimane sulla piazzola di sosta. Cominciamo malissimo, con Borghezio che entra in finale. Poi La Crus e Nathalie. Compare Tricarico e mi rinasce l’odio per il mio paese, come solo Berlusconi me lo sa scatenare. Passa Madonia ma, esattamente come ieri sera, ci fanno sentire solo Battiato. E a seguire Giusy Ferreri, Vecchioni, l’orrido Barbarossa, Max Pezzali. Comincio a sperare che la giustizia sia finalmente fatta su Albano e Pravo. E infatti va proprio così! Il risultato di stasera compensa pienamente quello di ieri. Albano ovviamente si salverà con il televoto delle casalinghe di Cellino. Ribadisco il mio dispiacere per l’autore della canzone di Patty, ma un tale disastro merita il linciaggio pubblico. Voto alla giuria: 10.
E domani...tutti a votare per salvare un Bastardo, e farne fuori un altro. Perchè Sanremo è Sanremo. E - la giuria stasera l'ha dimostrato - è una cosa serissima.