18 OTTOBRE – Adesso è ufficiale. La sfida del Cagliari contro il Catania, valevole per l’ottava giornata di Serie A, non si giocherà al Nereo Rocco di Trieste, ma allo stadio Sant’Elia di Cagliari. Dopo l’ultimo dei tanti sopralluoghi durato sino a tarda notte, la Commissione Comunale di Vigilanza poche ore fa (mercoledì 16 ottobre) ha dato il suo parere favorevole, comunicato immediatamente alla Lega: sabato alle 18:00 il glorioso impianto aprirà le sue porte a 4.798 tifosi che potranno godersi la partita dalla Tribuna o dalla Curva Nord.
Non si può certamente dire che questo finale positivo dell’arcinota telenovela fosse scontato. Pochi infatti ci credevano, visti i diversi tira e molla, le estenuanti trattative dei giorni scorsi e i frustranti rinvii alle calende greche. I lavori di ristrutturazione sono iniziati già dalla fine del mese di agosto – dopo un lungo iter burocratico – e da allora la società si è catapultata in una corsa contro il tempo per soddisfare tutte le richieste e mettere d’accordo CONI, Vigili del Fuoco, ASL, Municipio e ogni ente coinvolto. Nonostante i lavori in corso siano proseguiti alacremente – tanto da lasciare positivamente colpito il prefetto Achille Serra – e nonostante la società Cagliari Calcio abbia presentato puntualmente nuova documentazione, le Commissioni nell’ultimo mese sono state severissime. Quella comunale – competente per la capienza ridotta – il 23 settembre scorso aveva bloccato il ritorno della squadra in occasione della sfida contro l’Inter, e anche giovedì scorso (10 ottobre) era decisamente contraria liquidando la questione con una “richiesta di integrazioni documentali”; stessa risposta il venerdì successivo da parte della Commissione Provinciale, guidata dalla Prefettura.
La situazione nei giorni scorsi stava pericolosamente degenerando. I social network traboccavano di commenti aspri e velenosi nei confronti delle più disparate autorità – dal sindaco Zedda (punto dall’immancabile Ivan Zazzaroni) al presidente Massimo Cellino, dalla Commissione a tutto il sistema burocratico – e la minaccia di sciopero lanciata da capitan Conti sembrava gettare benzina sul fuoco.
L’esito della riunione di lunedì sera (14 ottobre) – dalle 15:30 sino a notte fonda negli uffici dell’Assessorato allo Sport di viale S. Vincenzo - è riuscito a rasserenare un poco gli animi: la Lega, nonostante i termini fossero scaduti, ha accettato l’ennesimo rinvio della Commissione, permettendo al Cagliari di guadagnare tempo. Ieri (15 ottobre), nuova giornata di sopralluoghi, con l’ispettore della Lega Calcio Carlo Longhi sbarcato in Sardegna, i componenti della Commissione (attesi sino alle 21:00) e il sindaco Massimo Zedda a fare il punto della situazione. Ancora una volta è stato un balletto di rinvii e di mancate risposte, con l’ipotesi di far giocare la gara domenica alle 15:00 oppure a porte chiuse che ha incontrato la ferma opposizione anche degli avversari.
Insomma, i dubbi e le incertezze, i piccoli ostacoli che spuntavano uno dopo l’altro, hanno continuato a gettare le loro funeste ombre sino al via libera da parte della Commissione Comunale di poche ore fa, accolta con gioia rabbiosa dai tifosi radunati fuori dallo stadio, e che permette alla società di far partire seduta stante la vendita dei biglietti. Certo, benché lo stato dei lavori sia piuttosto avanzato, c’è ancora molto da definire. Gli spogliatoi e i locali riservati agli arbitri non sono ancora al top - così come le stanze riservate alle visite antidoping - e di fronte alla Curva Sud (chiusa) sono state ammassate strutture di metallo da rimuovere; nessun problema invece per la Curva Nord e per la Tribuna, settori che dovranno “spartirsi” il pubblico di pochi intimi.
I lavori di ristrutturazione proseguiranno nei prossimi giorni, con la stessa costanza e la stessa attenzione degli ultimi mesi, di modo da avere un’agibilità completa per 16mila spettatori. Nel frattempo, caccia ai biglietti e sabato, dopo tanti mesi di astinenza, tutti allo stadio.
Gianmarco Cossu
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