di Ferdinando Cocciolo
Ivan Santaromita si impone al campionato italiano di ciclismo su strada, titolo conquistato nel duro e combattuto Trofeo Melinda beffando i favoriti della vigilia. Sul podio due grandi del nostro ciclismo, indomabili, Michele Scarponi e Davide Rebellin.
La volata vincente di Ivan Santaromita al campionato italiano – da cyclingforall.net
Ivan Santaromita quindi indosserà per un anno la prestigiosa maglia tricolore, chea volte può anche valere un’intera stagione. Un titolo meritato, in una corsa molto dura, mai banale, spettacolare, che in un certo senso ha rappresentato l’ideale continuazione di un Giro d’ Italia che, con il trionfo di Vincenzo Nibali, ha rinsaldato (si spera definitivamente) l’amore tra i tifosi e il ciclismo.
Il Trofeo Melinda, che ha fatto da scenario per l’assegnazione della maglia tricolore, è una delle più importanti classiche del panorama nazionale, quest’anno anticipata appositamente rispetto alla tradizionale collocazione in calendario ad agosto. Un percorso caratterizzato da salite impegnative e dal caldo, che attendeva al varco i passisti-scalatori e cercava risposte significative, in una fase delicata della stagione, da corridori (per citare quelli con tanta voglia di riscatto) come Damiano Cunego, Diego Ulissi, e quel Moreno Moser che praticamente ha corso in casa. Ma tra i favoriti anche Michele Scarponi, leader della Lampre, il campione uscente Franco Pellizzotti e l’eterno Davide Rebellin della squadra polacca CCC Polsat, 42 anni, che sin da inizio stagione non ha mai nascosto di coltivare il sogno tricolore, tra l’altro su un percorso adatto alle sue caratteristiche.
Già dalla partenza alle ore 10 da Malè, proprio Rebellin e Scarponi sono apparsi i più convinti, determinati, sicuri di ottenere un risultato importante e dare così valenza ad una stagione comunque positiva, sinora, per entrambi. Ma si sa, nel ciclismo come nello sport, non sempre classifiche e risultati sono in linea con i favori del pronostico, ed ecco sbucare, tra i due contendenti sul traguardo finale di Fondo, la “sorpresa” Ivan Santaromita della BMC. Nella volata finale a tre, dunque tra i più forti, uno dei gregari più fidati di Evans e Gilbert precede Michele Scarponi e Davide Rebellin.
Corsa dura sin dall’inizio e tutta da seguire. Il principale tema su cui puntano gli occhi tifosi, stampa e addetti ai lavori, sembra essere quello di uno scontro e controllo tattico tra la Lampre di Ulissi, Cunego e Scarponi, e la Cannondale dei capitani designati Moreno Moser e Damiano Caruso. A proposito di Cannondale, era molto atteso anche il ritorno all’attività agonistica di Ivan Basso, dopo il serio infortunio che gli ha impedito purtroppo di disputare il Giro d’ Italia.
E’ subito battaglia, con le prime fughe di corridori arrembanti che caratterizzano la fase iniziale della corsa. Il primo attacco di una certa importanza, che comprende tra gli altri anche Omar Bertazzo dell’Androni Giocattoli, avrà un vantaggio di circa nove minuti sul gruppo, ma la Cannondale non ci sta e si mette subito a tirare, con un Ivan Basso che vuole mettersi in mostra e lavorare per l’idolo di casa Moser. Prima della bagarre finale degli ultimi 50 chilometri, è Alessandro Proni della Vini Fantini di Luca Scinto ad essere protagonista di una lunga fuga annullata soprattutto dagli uomini Lampre, sempre più determinati a portare in prima linea Scarponi. All’ultimo passaggio sul circuito di Fondo, è il combattivo Stefano Pirazzi (Bardiani CSF) a smuovere le acque, in un momento decisivo della corsa che attende subito i grandi, ad iniziare dal favorito principale Moreno Moser. Ma, nonostante il grande lavoro della sua squadra, non sembra in palla l’atleta trentino, che purtroppo perde le ruote quando ad attaccare sono proprio Michele Scarponi e Davide Rebellin. Sul gran premio della montagna di Ronzone, si forma un gruppetto con Davide Stortoni (Lampre), Scarponi, De Marchi (Cannondale) che tuttavia vuole naturalmente fare la corsa per il capitano Moser, Davide Rebellin e Ivan Santaromita. Insomma, la fuga che poi è stata quella decisiva, con nomi come Scarponi e Rebellin che, inevitabilmente, avrebbero costretto la Cannondale ad inseguire immediatamente e riportare sotto, senza esitazioni, Caruso e Moser. Il quintetto ha subito raggiunto un vantaggio sul primo gruppo inseguitore di 40 secondi, mentre da dietro solo Damiano Caruso, Rabottini, Rinaldo Nocentini e Marcato tentano di far qualcosa, inutilmente di fronte alla determinazione e forza soprattutto di Rebellin e Scarponi, in odore di tricolore.
Il podio tricolore – da ladigetto.it
De Marchi e Stortoni (al quale il capitano Scarponi fa un plauso per il grande lavoro svolto) si staccano ed allora a contendersi la maglia di Campione d’Italia rimangono in tre, i più forti. Davide Rebellin, sempre più convinto di ambire al colpaccio, è sicuramente il più veloce in una possibile volata, ma negli ultimi cinque chilometri, i più duri con strappi e salita, Michele Scarponi e Santaromita fanno di tutto per staccarlo. Ad Ivan non sembra vero, ma è lì, per un traguardo che può valere una stagione. Proprio lui, ad un chilometro dalla fine, tenta di anticipare la volata, ma non sfugge all’ attento controllo di Michele Scarponi, sempre tallonato da Davide Rebellin.
Duello Rebellin–Scarponi? Macchè. Il corridore marchigiano non può nulla di fronte alla sparata di Ivan Santaromita che, a 500 metri dal traguardo, sfrutta l’ultimo, impegnativo strappo, per cogliere il successo più importante della carriera
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