Magazine Moda e Trend

Sante o puttane in base all’orlo della gonna

Creato il 26 gennaio 2013 da Tabulerase

judgmentPudica. Civetta. Puttana. Decente. Squaldrina. Parole, definizioni scritte sulla parte posteriore della gamba di una modella in minigonna.”Matronale” al polpaccio, “decente” al ginocchio, “puttana” in cima. L’idea è venuta l’anno scorso all’allora 17enne canadese Rosea Lake per un progetto scolastico: “Lo scopo è di far riflettere su come spesso le donne vengono percepite in base all’orlo della loro gonna”. L’amica Ali Mackenzie ha “fornito” la gamba.

Agli inizi di gennaio, Rosea, ora studentessa universitaria, scossa dallo stupro e omicidio della ragazza indiana buttata dall’autobus, ha postato la foto sul suo sito con il titolo “Judgment” , “giudizio” e l’impatto sulla rete è stato incredibile. Una valanga inimmaginabile di visualizzazioni , condivisioni e oltre 280mila “mi piace” su face book.

Rosea è canadese, non musulmana. Vive a Vancouver nell’Occidente ultramoderno, tecnologico, progredito… eppure, non ancora ventenne ha avvertito la necessità di “comunicare” al mondo il disagio e l’ingiustizia del giudizio semplicistico e offensivo di cui spesso e globalmente sono vittime le donne. Con un tocco ironico e geniale, sotto le scritte puttana e sgualdrina sulla gamba di Ali, Rosea ha aggiunto “asking for it – solo a richiesta”, a denunciare quella cultura dello stupro – anch’essa drammaticamente globale – che autorizza gli uomini a ritenere che se metti una minigonna lo fai perché sei in cerca di attenzioni sessuali a prescindere!

Da noi, ha fatto scalpore recentemente la frase infelice del procuratore di Bergamo, Francesco Dettori, che , a seguito dello stupro di una ragazza nel centro della città, ha detto “Sarebbe meglio che le donne non uscissero di casa da sole la sera”. Eh già… se esci di casa da sola al buio è chiaro che lo fai per essere stuprata, no?

Mi viene in mente un aneddoto che non c’entra niente. Una mia amica, bella e curata, per molto tempo ha lavorato in un posto raggiungibile solo dopo tre ore di auto. Si alzava alle 4 di mattina. Alle 5, mentre guidava, un giorno venne fermata ad un posto di blocco della polizia stradale. “Dove se ne va una così bella signora a quest’ora…”, il poliziotto ammiccante… come se il fatto che fosse buio e che lei fosse bella, truccata ed elegante, lo autorizzasse a … fare il galletto…

E’ questo tipo di percezione anacronistica , ormai banale, il fondamento dell’abuso perpetuato a danno delle donne, di ogni età e condizione e in ogni parte del mondo.

Sante o puttane, in base all’aspetto e all’orlo della gonna e se ti stuprano in fondo è colpa tua.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :