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Santiago del Cile vista da otto caschi bianchi italiani

Creato il 19 novembre 2012 da Perlasimeone @perlasimeone

Questo libro non é molto recente, é importante dire che in questi ultimi anni il Cile é cambiato moltissimo. Peró puó essere interessante leggerlo per capire come sono andate le cose e come si sta sviluppando la societá cilena.

Santiago del Cile vista da otto caschi bianchi italiani

Micro-historias nasce dal desiderio di raccontare un’esperienza di Servizio Civile all’Estero che ha segnato decisamente le vite degli otto volontari. Le micro-storie di questo libro sono dei flash, delle immagini della Santiago che abbiamo vissuto per 10 mesi, dal novembre 2005 al settembre 2006.

È la nostra Santiago, quella di tutti i giorni, la capitale di un paese che durante questo periodo ha vissuto grandi cambiamenti: dall’elezione, per la prima volta nella storia del Cile, di una donna alla presidenza, allo smantellamento della più grande baraccopoli cilena; dagli scioperi della fame degli indios mapuche alle manifestazioni degli studenti delle scuole secondarie; dalle micros amarillas al Plan Transantiago, passaggio raccontatoci dai cantori urbani ed artisti di strada, dai venditori ambulanti o dagli stessi autisti di questi mezzi pubblici amati ed odiati al tempo stesso.

“[…]Sono gli ultimi, gli esclusi che qui a Santiago abbiamo incontrato tutti i giorni: sono i familiari dei desaparecidos che ancora cercano verità e giustizia, sono i Mapuche in sciopero della fame, sono gli abitante della toma o delle altre baraccopoli, i senza fissa dimora del mercato centrale, sono i bambini abusati, picchiati e stanchi, ma che continuano a sorridere. Sono i cantori di strada che lottano per esprimere liberamente la loro arte, i venditori ambulanti sugli autobus, gli obiettori di coscienza che ancora illegalmente fanno valere le loro convinzioni, sono i familiari delle vittime di Antuco[…]”

Tutto attraverso gli occhi di otto giovani italiani che, anche grazie al duro lavoro con le persone più bisognose e spesso nei quartieri più difficili della città, si sono avvicinati alla società cilena ed ai suoi movimenti sociali, potendo quindi descriverci direttamente la vera faccia del cosiddetto “giaguaro dell’America Latina”.

Fonte: www.peacelink.it

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