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Santiago di compostela : quando un pellegrinaggio spirituale viene fatto anche da laici

Creato il 06 dicembre 2010 da Madyur

Milioni di pellegrini ogni giorno si fermano sull’acciottolato Prazosantiago_de_compostela_3 do Obradoiro a Santiago di Campostela, al cospetto della cattedrale. Quest’anno il flusso di turisti è stato un fiume in piena , un Rio della Amazzoni di camminatori e ciclisti accaldati e felici , stabilendo un record assoluto nell’evo moderno della cristianità.

Fu un Papa Medievale, Callisto II, nel 1122 ad istituire l’anno santo campostelano : una festa speciale che sarebbe stata celebrata ogni volta che il 25 luglio , San Giacomo, capitasse di domenica. Alessandro III, il suo successore, consentì a queste ricorrenze l’anno giubilare. Il Giubileo come si sa comporta l’indulgenza plenaria di tutti i peccati. Spalanca così al peccatore le porte del paradiso.

Da quando i viandanti sono tornati ad affollare il Cammino di Santiago , dopo il suo grande rilancio promosso da Giovanni Paolo II un quarto di secolo fa , gli anni santi campostelani hanno segnato dei picchi di affluenza. E in questo 2010 il record è già stato stabilito. In luglio i pellegrini sono stati 42418 : 10522 in più del luglio 2004 , il precedente anno santo. Il totale dei primi nove mesi del 2010 è da capogiro : 227537. Cifre che vanno considerate per difetto , perché contano solamente quelli giunti a Santiago che si fanno rilasciare l’attestato del compiuto pellegrinaggio , l’ambita Campostela. Molti non lo fanno e moltissimi percorrono solo un tratto del Cammino , senza raggiungerne la meta.

I grafici degli ultimi 25 anni disegnano una scala in costante ascesa , una specie di anelito collettivo al soprannaturale. Tuttavia, tra questo accorrere diffuso sui sentieri dell’antico pellegrinaggio e la visita di papa Benedetto a Santiago , c’è forse un malinteso. Se la motivazione appare chiara , quelle dei pellegrini sono più confuse – perfettamente al passo con i tempi. Secondo le statistiche dell’Ufficio di accoglienza soltanto la metà dei pellegrini che dichiara di aver compiuto il Cammino per motivi esclusivamente religiosi. Gli altri lo hanno fatto per motivi religiosi e culturali.

Nell’intero 2009 , un anno non giubilare, i pellegrini mossi da una motivazione puramente religiosa erano il 42,63% ; nel 2008 , il 41 ; nel 2007 , appena il 38 e così via. La cosa più probabile è che ci stia dentro un po’ di tutto. Dai cattolici non particolarmente osservanti ai buddisti ; dai laici curiosi a quelli che vedono nel Cammino il tracciato degli antichi culti solari precristiani , il percorso sacro dei druidi celtici ; dalle persone che intraprendono una personalissima ricerca spirituale ai seguaci di Degruelle , il nazista belga che dopo la guerra riparò nella Spagna franchista e lasciò un libro intitolato il mio Cammino di Santiago.

Lungo il Cammino s’incontrano intellettuali e boyscout ; studentesse americane in full immersion di spagnolo e attempati new age; pensionati di Mezza Europa e soldati con Papa Wojtyla nel portafoglio. A Santiago si va spinti da una spiritualità comune.


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