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Santo subito

Creato il 20 settembre 2011 da Gadilu

Santo subito

A quanto pare in Sudtirolo i processi di canonizzazione sono rapidissimi. Luis Durwalder compie settant’anni e alle molte iniziative annunciate per festeggiarlo (cosa comprensibile e legittima) se ne aggiungono anche altre per beatificarlo da vivo (cosa molto meno comprensibile e a mio avviso inopportuna). Rientra tra quest’ultime la decisione di intitolare a suo nome la biblioteca dell’università bolzanina, ratificata all’unanimità dai membri del consiglio dell’ateneo con una procedura che lascia francamente stupiti (tanto che in un primo momento ho addirittura pensato si trattasse di uno scherzo).

Certamente in una biblioteca provvista di cotanto nome adesso non stonerà il volume in uscita per i tipi della casa editrice Styriabooks, curato da Peter Plaikner, ex direttore della Tiroler Tageszeitung, e pomposamente dedicato a Luis Durnwalder: Der Südtiroler und Europäer. “Da un lato – si legge nelle note di presentazione del libro – il Landeshauptmann incarna il successo del modello autonomistico in quanto punto di congiunzione tra il mondo di cultura e lingua tedesca e quello italiano, dall’altro egli rappresenta in modo esemplare la rapidissima apertura della società che è avvenuta nella terra posta tra l’Isarco e l’Adige”. Sono toni che ricordano quasi uno Hegel redivivo alle prese con un secondo Napoleone (come noto, il filosofo parlava dell’imperatore francese nei termini di un individuo “cosmico-storico”). Dubito però che, anche qui, si riesca ad avvertirne la sfumatura involontariamente comica.

Mi sono sempre chiesto se chi viene reso oggetto di ammirazione così plateale riesca ad accorgersi di ciò che questo comporta. Che riesca insomma a non smarrire in una nuvola d’incenso la cognizione della (innanzitutto propria) misura. Attenzione, non sto parlando di una attestazione di stima causata da un apprezzamento circostanziato e sincero. Ma proprio della sistematica e dunque costruita attitudine adulatoria, quella che tende a presentare fatti ed eventi riguardanti un personaggio pubblico in modo eccessivamente benevolo. L’eventualità che si proceda a un confronto appena più rigoroso tra la realtà e la eco di una esaltazione così spropositata rischia di risultare controproducente persino in termini di semplice propaganda.

Ha scritto una volta Giuseppe Pontiggia a proposito della figura del maître à penser, il maestro di saggezza e di vita che qui da noi, mancando un po’ gli uomini di pensiero, potremmo mutuare nella forma del Landesvater (padre della patria): “Genio troppo compreso per meritare di essere capito”. Non sarà che la celebrazione di alcuni politici – per giunta ancora vivi e vegeti – sia il modo più efficace per evitare di capirli?

Il Corriere dell’Alto Adige, 20. 09. 2011 [Un rapido processo di santificazione]

 



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