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Al termine dell’esperienza di Santoro su Rai3, il trasloco del giornalista a La7 era parso praticamente scontato. Tuttavia le precondizioni per la firma del contratto stabilite da Santoro, cioè in primis la libertà assoluta, non convinsero l’amministratore delegato dell’emittente, Giovanni Stella.
Fu proprio la mancanza di accordo con La 7 a portare alla nascita di Servizio pubblico, che ora probabilmente Santoro porterà con sé nella nuova esperienza. La faccenda doveva considerarsi chiusa. Oggi , al contrario, scopriamo che l’intenzione di approdare alla Tv di Mentana, non era mai stata realmente accantonata e che nonostante il forte iniziale contrasto con l’editore, ha saputo ricucire lo strappo quando i tempi sono diventati maturi.
Dunque, sbarca sulla nuova reta con le migliori intenzioni, farà delle inchieste e aggiungerà “qualche cosa per rendere più agili i nostri contenuti. Vogliamo sperimentare nuovi filmati e documentari”. Dovremo aspettarci novità, ma anche delle conferme, del resto squadra che vince, non si cambia e in effetti, “Travaglio e Vauro continueranno a essere i miei compagni di avventura. Andremo ancora sulla rete con lo streaming e resteremo proprietari dei contenuti”.
Aspettiamoci dunque libertà di pensiero al servizio di tutti e libera trasparenza nella diffusione delle notizie. Santoro si erge a comunicatore libero da qualsiasi influenza e generoso nel dispensarla, speriamo solo che facendo piazzapulita sul passato non la faccia anche sul bravo Corrado Formigli.