Magazine Sport

Sanzione FIFA: cosa rischia davvero il FC Barcelona

Creato il 06 aprile 2014 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Sul sito LawInSport è stata pubblicata un'analisi a cura di John Shea che approfondisce la situazione in cui si trova il FC Barcelona dopo la sanzione ricevuta dalla FIFA lo scorso 2 aprile e cerca di ipotizzare il risultato della linea di difesa annunciata dalla squadra spagnola.

Il fatto

Lo scorso 2 aprile la Commissione Disciplinare della FIFA ha sanzionato il FC Barcelona (ma anche la Federazione spagnola) per una violazione dell'art. 19 del Regolamento sul Trasferimento del Calciatori, che si occupa nello specifico dei minori.

La FIFA ha rilevato delle irregolarità nel trasferimento di 10 minori avvenuto fra il 2009 ed il 2013, a seguito delle quali ha disposto:

  • una multa di 450.000 franchi svizzeri;
  • il divieto di operare sul mercato per due sessioni (quindi fino all'estate 2015), anche relativamente ad eventuali accordi già raggiunti.

La violazione contestata riguarda la contrattualizzazione ed utilizzo di minori da parte del FC Barcelona al di fuori delle eccezioni previste dall'art. 19 del Regolamento, che prevede solo tre eccezioni al divieto  generale di firmare contratti con minori:

  • se i genitori del ragazzo si trasferiscono nella nazione dove gioca la squadra per motivi non legati al calcio (es. un nuovo lavoro);
  • se il trasferimento avviene all'interno dell'Unione Europea ed il nuovo Club garantisce vari obblighi in termini di formazione scolastica, addestramento calcistico, standard di vita;
  • se il calciatore interessato dal trasferimento vive in una nazione straniera ma a meno di 50 km. dalla sede del Club.

In ogni caso le eccezioni devono essere verificate ed approvate da un apposito Comitato FIFA prima che il trasferimento abbia luogo ed il tutto deve essere gestito attraverso il FIFA Transfer Marching System (TMS).

Il FC Barcelona non ha operato secondo questa procedura, in quanto non ha richiesto alcuna autorizzazione preventiva e, apparentemente, i dieci trasferimenti oggetto dell'indagine non sarebbero comunque ricaduti all'interno delle eccezioni previste dal Regolamento.

L'appello e le motivazioni del FC Barcelona

Il FC Barcelona ha pubblicato sul suo sito un comunicato nel quale, sostanzialmente, mette in discussione lo spirito ed il merito dell'art. 19, sostenendo che lo stesso dovrebbe intendersi rivolto a proteggere i minori da trasferimenti verso Club che non siano dotati di strutture adatte a garantire loro un necessario percorso scolastico, un'adeguata formazione tecnico-sportiva e condizioni di vita coerenti con la loro età ed i loro bisogni.

Il modello della Masia (settore giovanile del Barcelona), invece, nasce proprio con questo scopo e ciò non è stato considerato dalla FIFA nella sua valutazione.

Purtroppo le obiezioni del Barça non sono tali da consentire di attivare alcuna delle esimenti previste dal Regolamento. La squadra spagnola, piuttosto, sta mettendo in discussione la portata e l'interpretazione dello stesso cosa che, a onor del vero, aveva già fatto in maniera formale: nel marzo 2013 l'allora Presidente Rosell aveva infatti scritto ufficialmente alla FIFA richiedendo una revisione dell'art. 19 ed ottenendo una risposta ufficiale da parte del Segretario Generale, che aveva confermato di aver preso nota della posizione del FC Barcelona e che la richiesta sarebbe stata oggetto di valutazione formale da parte dell'apposito Comitato FIFA.

Cosa accadrà?

Il FC Barcelona presenterà appello alla FIFA ribadendo che la sanzione determinata è spropositata e che non è stato tenuto in conto il modello della Masia, che raggiunge gli obiettivi previsti dall'art. 19 pur non essendo un'eccezione formalmente riconosciuta. Richiederà la sospensione della pena in attesa di un giudizio.

Le procedure FIFA, peraltro, prevedono che la sospensione possa essere concessa esclusivamente per la sanzione pecuniaria, mentre il divieto di operare sul calciomercato, già efficace, non può essere oggetto di sospensione.

Laddove la FIFA ravvisasse che il comportamento del FC Barcelona ha comunque rispettato lo spirito della normativa, potrebbe ammorbidire la propria posizione "liberando" il mercato in uscita e mantenendo il divieto solo per quello in entrata.

Secondo Shea il Barcelona chiederà certamente l'intervento del TAS/CAS richiedendo, nell'attesa del giudizio di merito, una sospensione del divieto di operare sul calciomercato: in questo senso esiste un precedente favorevole che ha riguardato il Chelsea nel 2009.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :