Chiedere “Scusa, mi dispiace!” non sempre funziona
Dire “Scusa, mi dispiace!” è un ottimo modo per distendere gli animi quando per esempio si è offeso o ferito qualcuno. Il semplice chiedere scusa riduce l’atteggiamento difensivo dell’altro e lo induce all’ascolto delle nostre spiegazioni. Attraverso le scuse si cerca di far sapere alla persona ferita che si riconosce di aver sbagliato con il proposito di non commettere più lo stesso errore.
Ma se le scuse non sono sincere si ottiene l’effetto opposto, per cui si viene a creare una distanza che allontana le persone in gioco, invece di avvicinarle.
Immagino che a chiunque di voi sarà capitato di trovarsi nella situazione di porgere o ricevere delle scuse non sentite. In questi casi utilizzare il “Mi dispiace” diventa un modo per provare a tirarsi fuori dai guai: alcune volte può andare bene, ma altre volte si può ottenere l’effetto contrario per cui la reazione che si innesca è davvero esplosiva. La persona ferita oltre che sentirsi offesa si sente anche beffata, come se fosse stata ferita non una, ma due volte.
Quando il passato condiziona
Con molta probabilità da bambini siamo stati esortati da figure adulte a noi vicine (genitori, nonni, insegnanti, educatori, etc.) a chiedere scusa per delle cose che avevamo fatto. Forse all’inizio non c’era sempre da parte nostra la comprensione di ciò che avevamo fatto di sbagliato. Però grazie allo shock e alla vergogna che si sperimentava davanti ad un rimprovero abbiamo appreso da subito che ci sono alcune cose che non vanno fatte, altrimenti mamma si arrabbia! …anche se in cuor nostro, in fondo, si credeva di non aver fatto niente di male. Il risultato finale? Un forzato e poco convinto “Scusa“.
Come i bambini, pensiamo che la parola “Scusa” può essere come una bacchetta magica che cancella miracolosamente tutta la tensione e la cattiva volontà. Ci fornisce un ritorno facile alle nostre interazioni umane. “Scusa” ci permette quindi di ricucire gli strappi avvenuti in famiglia, con i genitori, tra gli amici e con tutte le persone che vivono intorno a noi.
Non siamo più bambini
Il fatto è che non siamo più bambini. Non è pronunciando un finto e ipocrita “Mi dispiace” che le cose si mettono a posto. Nelle nostre relazioni interpersonali, con amici o partners, spesso mettiamo in atto le nostre vecchie dinamiche legate all’infanzia per cui tendiamo ad un uso smodato di “scuse” poco sentite.
Molti partner abusanti, per esempio, ricorrono all’uso del “Mi dispiace tanto tesoro. Ti prometto che non lo farò mai più!“. Le parole suonano piene di grandi promesse e le emozioni sembrano sincere, ma sappiamo bene che il partner abusante lo rifarà ancora… e ancora. Senza una buona motivazione al cambiamento è difficile che queste persone modifichino il loro comportamento. Ancora peggio, alcuni partner abusanti non hanno alcuna intenzione di cambiare. Scelgono semplicemente il loro partner in modo da poter mettere ripetutamente in atto il loro copione.
Per fortuna la maggior parte delle persone non si trova coinvolta in relazioni di questo tipo, ma i modelli relazionali legati alle scuse possono essere molto simili.
A chi non è capitato di sentire queste parole: “Scusa, non lo farò mai più“, per poi verificare che erano parole dettate dal momento?
Qualcuno nel passato diceva “La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni” (K. Marx). Semplicemente rimandando sempre alla prossima volta o dicendo “Non lo farò mai più” difficilmente si avranno cambiamenti positivi.
Non credo quindi che dovremmo smettere di chiedere scusa ai nostri partners o alle persone intorno a noi, ma ci sono diversi modi per farlo. Alcuni funzionano meglio di altri.
Come fare scuse significative
Come possiamo andare verso il cambiamento che desideriamo? Come possiamo trasformare le nostre scuse in qualcosa di significativo al posto di una semplice recita di parole “magiche”? Abbiamo bisogno di adottare misure concrete che sostengano il cambiamento che inseguiamo. Questo potrebbe anche comportare la lettura di un libro di auto-aiuto o farsi sostenere da un terapeuta o da un counselor.
Vediamo un esempio:
immaginate una coppia. Un giorno, uno dei due si presente a casa con un televisore nuovo acquistato con una buona parte dei risparmi condivisi senza averlo prima concordato con il partner. Entrando a casa esordisce: “Ci voleva proprio! Era in offerta! Scusami ma ho dovuto usare i nostri risparmi. Non ti preoccupare però, tra qualche mese mettiamo tutto a pari. Amore non sei contento/a?”. Il partner con molta probabilità sarà comprensibilmente sconvolto, arrabbiato e sfiduciato. L’altro se ne accorge e interviene: “Ma Amore come mai sei arrabbiato/a? Ti ho anche detto subito la verità, allora avresti preferito che mentissi?”, e continuerà a chiedere scusa, sperando che alla fine il partner lo perdonerà e la vita tornerà alla “normalità”.
Ma la vita non è tornare alla “normalità”.
Può accadere che il vostro partner non vi perdoni, per cui vi ritrovate a dire “Scusa” circa 20 volte al giorno, rimanendo intrappolati nel senso di colpa.
Cosa c’è di sbagliato in questo scenario? Ecco quello che manca:
1) Assumersi la responsabilità del cambiamento
2) Empatizzare invece di sentirsi in colpa
Nel caso della coppia dell’esempio precedente, uno dei due si sente arrabbiato e sfiduciato. La fiducia non si ricostruisce attraverso le scuse. La fiducia viene ripristinata quando diventiamo più affidabili e la cosa si ottiene prendendo dei provvedimenti per cambiare. Per esempio, un cambiamento potrebbe essere la decisione da parte del partner irresponasabile di iscriversi ad un corso di gestione del denaro.
Anche sviluppare l’empatia è un atto molto prezioso, che dimostra una volontà al cambiamento. Ognuno di noi infatti vuole sentirsi profondamente capito e compreso. È anche attraverso questo che si riesce a riconquistare la fiducia perduta. Nel momento in cui si prendono le proprie responsabilità e si riesce ad entrare in empatia con il proprio partner può succedere di sperimentare un senso di benessere legato alla sensazione di un accresciuta autostima e autoefficacia, alla consapevolezza che si è capaci di portare dei cambiamenti. Questo si riflette senza dubbio su una maggiore complicità e intimità nella coppia stessa.
Per consulenze psicologiche, psicoterapia, seminari o altre richieste, puoi scrivere a Gioele D’Ambrosio oppure telefonargli al 339.7098160.