Sapevate che la Germania deve 70 miliardi di euro alla Grecia per debiti di guerra?

A causa dell’euro e della speculazione finanziaria, nonché di politiche di spesa scellerate (bisogna ammetterlo), la Grecia in questi ultimi due anni è arrivata al default, non una ma decine di volte. E tutt’ora non è fuori pericolo.

E in questi due anni, Berlino, il FMI e l’Europa (condizionata dalla Merkel) hanno fatto i gradassi, imponendo o tentando di imporre ai greci sacrifici immani per ottenere il prestito necessario a risanare le proprie finanze, con condizioni allucinanti e ingerendosi pesantemente nei meccanismi della democrazia greca (celebre è il nein al referendum greco sugli aiuti concessi dall’Europa).

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Eppure pochi sanno che la Grecia potrebbe avviare un risanamento senza troppi oneri, se solo Berlino avesse pagato o pagasse interamente i suoi debiti di guerra. Perché pochi sanno che la Germania deve ancora un bel po’ di quattrini ai greci per via della distruzione operata dalle famigerate SS naziste, che si macchiarono di distruzione, furti e persino eccidi.

Il debito da risarcimento venne calcolato all’epoca in circa 153 milioni di dollari, pari a 5 miliardi di euro. Applicando la rivalutazione e gli interessi, oggi quei 5 miliardi ammontano all’incirca in 70 miliardi di euro. Una bella sommetta, che però la Germania pare non voglia versare nelle casse greche, per via di quel che accadde negli anni ’50. Da una parte il London Act e dall’altra l’assegno di 120 milioni di Deutsche Mark, che la Germania versò al Governo Greco del Primo Ministro Karamanlis, il quale si dichiarò soddisfatto del pagamento, nonostante quell’assegno rimborsasse solo il 3% dell’intero importo dovuto.

Insomma, i tedeschi non solo danno lezioni di etica politica ed economica, ma addirittura riescono a far passare in cavalleria i loro debiti di guerra. A tal proposito non posso non ricordare la recente sentenza del Tribunale dell’Aja che ha respinto le richieste di risarcimento italiane per la strage operata dai nazisti a Civitella. Una vera vergogna.

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