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Sarà il mio tipo?

Creato il 13 maggio 2015 da In Central Perk @InCentralPerk
Andiamo al Cinema.
Lui è un professore di filosofia, scrittore, parigino, snob quanto basta che per divertirsi legge Dostoevskij, va all'opera.
Lei è una parrucchiera che vede nella sua professione una vocazione oltre che una missione umanitaria, informata su ogni tipo di gossip, che per divertirsi legge rotocalchi e riviste, e partecipa con le sue amiche al karaoke.
Lui viene costretto a lasciare la sua amata Parigi per prendere cattedra in un liceo di Arras, nel nord della Francia, dove non c'è granché da fare e dove l'altra sua collega insegnante lo venera stuzzicandolo e chiamandolo il filosofo della carne.
Lei ad Arras ci vive, felice e soddisfatta, con un figlio da crescere che le permette comunque le sue libertà.
Lui più per noia, sembra, che per attrazione, la invita a bere qualcosa, le lascia il suo numero appuntato dentro a una copia de L'Idiota, inizia a frequentarla con quello snobbismo che sembra non cedere, con una passione non fatale, non di carne.
Lei, invece, cede, romantica e sognatrice abbassa le sue difese, si concede e ama, cerca di cambiare, cerca di leggere L'Idiota nonostante la sua cupezza e gli innumerevoli personaggi, cerca pure di leggere Kant, dizionario alla mano.
Ma qualcosa tra i due non va', è chiaro anche solo da questo elenco.
Saranno davvero l'uno il tipo dell'altra?
Il titolo originale non lascia scampo, quel punto interrogativo che in Italia si è aggiunto, non c'è: Jennifer e Clément non sono fatti per stare assieme.
Sarà il mio tipo?
Noi ce ne accorgiamo per primi, con il nostro sguardo esterno, vediamo che l'allegria, la spensieratezza di Jennifer cozzano con la serietà, con uno sguardo più indagatore che innamorato di Clément.
Il suo sembra quasi un esperimento, un tentativo di scrivere un altro compendio della carne, abbandonandosi ai suoi piaceri pur non provando la stessa attrazione per la testa.
Non basterà l'allegria di Jennifer, non basterà il suo entusiasmo, il suo cercare di coinvolgerlo nella sua vita, che sia al karaoke o con il figlio, lui resterà in disparte, chiuso in quella stanza di hotel a segnare ancor più il suo stazionamento passeggero in quel di Arras.
In un crescendo, questa commedia francese che proprio come commedia romantica parte, con un boy meets girl degli opposti, cambia registro, si fa più cupa, più drammatica, pur giocando con tutte le classiche carte dell'amore: gelosia, possibilità di redenzione, innamoramento ancora possibile.
Sarà il mio tipo?
Il finale non lascia però scampo, amaro, sospeso com'è.
Quel punto di domanda non ha senso di esserci, non c'era alcun bisogno di farsela quella domanda: Jennifer e Clément non sono fatti per stare assieme.
Anche a livello fisico i due non si combinano, tanto genuina, colorata, procace Émilie Dequenne, tanto fine, elegante, con quel naso non perfetto ma tanto chic Loïc Corbery.
La loro prova aderisce alla perfezione a quella dei personaggi che sono chiamati ad interpretare, che acquistano una voce anche grazie alle canzoni, ai momenti canori a cui Jennifer si lascia andare, felice, sensuale, ferita.
Così facendo, Sarà il mio tipo? o Pas son genre, si fa portatore di quella commedia francese tanto intelligente, che sa infilare i giusti temi, sa intraprendere i giusti generi, sa toccare le giuste corde, che siano romantiche, che siano sognatrici, o molto più realistiche.
Sarà il mio tipo?
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