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Sarah: un’altra vittima di violenza maschile

Creato il 07 ottobre 2010 da Marypinagiuliaalessiafabiana

Mentre in questi giorni Mara Carfagna si è costituita parte civile contro il femminicidio della pachistana, ricordando che “in italia c’è rispetto assoluto per le donne“, viene trovata Sarah Scazzi morta ammazzata dentro un pozzo.

Il motivo non è chiaro ma è molto probabile quello sessuale“, scrive larepubblica a proposito dell’assassinio di Sarah. Sarebbe stato lo zio ad averla uccisa.

Una ragazzina morta di cultura che insegna protegge le famiglie da vergognosa omertà, la stessa che per evitare di denunciare insegna ai bambini che il mostro si trova fuori dalle mura domestiche. Morta di cultura veicolata dalla stampa, la quale insegna che  il mostro sicuramente viene delle chat.

La stampa ha infangato già troppe volte il nome di questa ragazzina. Ha fatto troppi pettegolezzi su quasta vicenda. Allo stesso modo della vicenda del ginocidio di Lorena, la ragazzina che è stata trovata anch’essa dentro un pozzo, stuprata e uccisa da alcuni suoi coetanei.

Insomma, un’altra vittima di violenza maschile prodotta dalla nostra cultura che promuove il controllo dei nostri corpi, la colpevolizzazione delle vittime e la mercificazione continua dei corpi femminili e infantili.

E’ proprio questa cultura che ha ucciso Sarah. E’ lei la responsabile di questo degrado. Una cultura che non ti consente nemmeno di denunciare i soprusi perchè sono pronti a non crederti.

Ci insegnano ancora che il mostro viene sempre da fuori, ed è straniero impedendo che i bambini e le donne possano difendersi e riconoscere una violenza. Da qui tutta l’attenzione del Governo da parte di reati contro donne e bambine compiuti da stranieri.

Mi viene da ridere se penso che il Governo vorrebbe dare lezioni di civiltà a certi paesi, se poi assolvono gli stupratori della famiglia giustificando il gesto come fosse un tentativo di riconciliazione.

Non possiamo insegnare nulla di buono a nessuna cultura: se poi abbiamo il primato per discriminazione contro le donne, per violenze contro quest’ultime e per molestie sul lavoro. Se poi abbiamo una cultura mediatica che veicola messaggi brutti e zeppi di  stereotipi sessisti.

Sopratutto se le leggi che davano poco peso al reato di violenza sessuale e consentivano il delitto d’onore sono state abrogate pochi anni fa.

Per non parlare dei provedimenti politici  dell’orrore che la politica proponeva quest’anno: dalla depenalizzazione per gli abusi sessuali di “minore entità” sui bambini alle famigerate misure alternative al cercere per tutti i reati a sfondo sessuale.

Che degrado! Ci dev’essere per forza da qualche parte una sorta di legittimazione sociale se c’èancora così tanta gente che non ci pensa due volte a compiere certi gesti.

Ci dovrebbe essere qualcosa di strano se  una società ha culturalmente impedito ad una ragazzina di sfuggire alla ferocia del proprio zio per un motivo  “non chiaro ma molto probabile sia quello sessuale“.

Proprio così purtroppo. Chi protegge le nostre mura domestiche si rende complice degli abusi che milioni di donne e bambini subiscono in Italia.

In Italia le famiglie vengono protette da proposte di legge aberranti. Pensiamo alle leggi denominate sotto il nome di Pas o Sap che provedono di difendere milioni di pedofili e violenti con la presunzione che sicuramente la violenza è stata inventata dalla moglie in fase di separazione. E se vengono difesi perfino gli zii violenti figuriamoci i padri violenti.

Tutta questa cultura ha fatto sì che l’Italia raggiungesse un triste primato: Quello delle donne che muoiono per violenza domestica. La cosa più grave è che non solo non si fa nulla per contrastarle ma si fa di tutto per agevolarle.

In italia si muore per un semplice “NO”. Si muore perchè non si accetta che qualcuno possa ribellarsi, proprio come avviene nella cultura pachistana che tanto scandalizza la Carfagna.

Le donne e i bambini vengono uccise in quanto tali incoraggiati da una costruzione culturale che rende i nostri corpi apetibili, afferrabili e violabili.

I bambini muoiono di cultura che continua ad erotizzare il proprio corpo in ogni pubblicità. Le bambine muoiono anche di cultura che tenta di renderle adomesticabili dalla quale non ci si aspetta un No.

Sarah Scazzi è stata privata della vita da una cultura che da agli uomini il diritto di disporre dei nostri corpi e delle nostre stesse vite. E’ morta di violenza maschile, la stessa che viene protetta e agevolata dalla nostra società.

La stessa che ha permesso di brutalizzare una ragazzina di neanche 40 kili.



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