Sarai per me, il musical, il 30 giugno 2013 al Teatro del Mare di Riccione
Riccione diventa palcoscenico della prima nazionale dello spettacolo Sarai per me, musical con i grandi nomi di Cats e Priscilla. A pochi passi dall’Hotel Parco, il teatro del Mare di Riccione ospiterà uno spettacolo di prosa con musica nato dall’attrice Giada D’Auria e dalla collaborazione con artisti dell’attuale panorama teatrale quali:Alfonso Lambo (regia), Andrea Verzicco (coreografie), Andrea Rossi, Tiziana Lambo, Valeria Belleudi e Angelo di Figlia.
La storia della relazione tra un uomo e una donna, in cui i due protagonisti rifugiandosi nei loro silenzi, portano in superficie le problematiche della vita di coppia odierna.
Ecco le parole di Giada D’Auria“Sarai per me” è uno spettacolo che è nato di pari passo con le mie esperienze professionali e con la vita di tutti i giorni.
Ho sentito profondamente il bisogno di indagare a 360 gradi l’amore, la vita in due, l’idea di famiglia, i nuovi e i vecchi valori che si mescolano dando così origine a nuovi significati dell’essere una “coppia”.
Mi sono sempre chiesta fin da bambina e ancor più oggi, leggendo sui giornali i fatti di cronaca più inquietanti e terribili che si consumano dentro le mura domestiche: “Come hanno potuto finire così la loro storia? Come hanno pensato di frammentare la loro famiglia? Possibile che non ci fosse una possibilità di recupero? Eppure da fuori sembrano tutti perfetti!!”
Non ho mai creduto a un’idea di perfezione. Mai. Benché tutti oggigiorno, uomini, donne, ragazzini e bambine, si affannino per ricercarla attraverso diete, cure, chirurgia, espedienti di ogni genere che al massimo ti fanno sentire “ancora in gioco” per un po’, ma che di certo non ti rendono “PERFETTO/A”.
Per questo “Sarai per me” lo considero uno spettacolo di ROTTURA. Perché irrompe dentro la CASA, congelando il tepore del NIDO dei nostri protagonisti apparentemente tranquilli e sposati da tempo, insidiandosi come un virus, silenzioso, irriverente, duro nelle loro vite e ancora meglio fino dentro il profondo dei loro pensieri, quelli più segreti. Quelli che QUALUNQUE moglie non direbbe a sua marito e viceversa.
Lo spettacolo vive dei racconti di 3 personaggi principali.
La Moglie, Il Marito e La Casa, e della presenza di quattro figure 2 uomini e 2 donne che misteriose, inquietanti, mute rappresentano gli stati emotivi dei protagonisti principali: Aggressività, Paura, Solitudine, Tradimento. I loro Alter-ego.
Tutto quello che la coppia vive, le loro emozioni, le loro paure, i momenti scanzonati si riflettono sulla casa che funge un po’ da narratore esterno. La loro casa è il luogo dove i due protagonisti hanno innaffiato con acqua fresca il primo “seme del loro amore” e quindi è custode delle loro vite. Il luogo da dove tutto parte e tutto finisce.
Lo spettacolo si apre con scene di vita quotidiana come se stessimo guardando una leggera commedia inglese alla televisione, ma da lì moglie e marito cominciano a ricordare degli avvenimenti passati come il giorno in cui si sono conosciuti; ed ecco che tutto lo spettacolo è come se facesse un grande salto indietro! Erano anni frizzanti quelli della loro giovinezza, anni di divertimenti e di pazzie anni in cui, di fatto, tutti i loro amici si innamoravano e poi si sposavano subito… Tutti tranne loro due. Infatti si conobbero proprio al un ricevimento di nozze del tutto casuale.
Mano mano che la narrazione prosegue torniamo sempre di più ai giorni d’oggi, con lentezza però, come se in tutto il tempo della loro vita insieme si fosse consumato qualcosa…
Come se le loro vite si fossero irrimediabilmente arrugginite.
Il messaggio dell’intero progetto è molto chiaro: “accogliete ogni cambiamento nelle vostre famiglie, nelle persone che vi circondano senza adottare un atteggiamento di chiusura, abbiate cura della vostra famiglia come una donna si prende cura dei tappeti, della cucina, delle camere da letto, perché la famiglia può cambiare, con la società certamente, ma l’amore no! Quello va incentivato giorno dopo giorno come quando si attizza il fuoco per non farlo spegnere.”
Resta un discorso che tutti hanno affrontato almeno una volta nella vita, alcuni avranno anche detto, con estrema presunzione: “Bè, ma è ovvio! Cosa c’è di nuovo?”
…Resta il fatto che a nessuno è mai risultato così facile però.
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