Nella borsa della spesa: 1 kg di Sarde freschissime
Farina bianca, q.b.
Aceto di vino bianco, q.b.
Sale, q.b.
Olio per friggere, q.b.
Nota1: La realizzazione di questo piatto tradizionale della cucina siciliana, un piatto ritenuto “povero” ma ormai largamente presente sulle tavole di qualunque ambiente e nei buffet di quei rinfreschi a base di pesce, è facile e veloce, il passaggio più complesso è rappresentato dalla preparazione delle sarde che vanno aperte a libro così come vi spiegai in questo foto tutorial. Preparate le sarde, pulite e diliscate, aperte a libro o a forma di lingua, da qui il nome del piatto “sarde al linguate”, il resto segue come da descrizione di ricetta.
Nota2: La ricetta prevede l’utilizzo di aceto di vino bianco, io ho apportato una modifica alla tradizione ed ho utilizzato aceto balsamico, da qui il colore lievemente più scuro del pesce dopo frittura, ma tengo a precisare che la mia variante si discosta dalla scelta tradizionale anche se a me piace di più il sapore aromatico del piatto così preparato; a voi la scelta.
Vedi il foto tutorial per pulire, diliscare e "allinguare" le sarde, clicca QUI
Vi racconto il “come fare”: Pulite, eviscerate e diliscate le sarde come spiegato QUI.
Immergete le sarde aperte a libro in una ciotola contenente aceto di vino bianco (o come nel mio caso, aceto balsamico), spruzzate con un pizzico di sale e lasciate le sarde coperte dall’aceto a bagno per un paio d’ore.
Scolate le sarde dall’eccesso di aceto e infarinatele per bene con la farina bianca, va benissimo il tipo 00.
Scaldate l’olio in padella e friggete le sarde infarinate, facendo attenzione a dorare bene entrambi i lati. Scolate il pesce dopo frittura su carta assorbente e trasferitelo ancora caldo sul piatto da portata.
Servite così, semplicemente, magari accompagnando con una fetta di limone.
Un pizzico di Tì: Le sarde rappresentano il pesce azzurro tra i più diffuse e mangiati sulle nostre tavole, in questo periodo specialmente. Tra Marzo e Aprile i mercati con i banchi del pesce le espongono e le vendono in abbondanza mentre in primavera inoltrata le sarde tendono a divenire grasse e ad esser consumate meno.
Giusto domenica scorsa abbiamo gustato in casa dei miei, il buongustaio preso dall’esaltazione culinaria, una buonissima pasta con le sarde e dopo avervele raccontate nei miei modi preferiti, le sarde a beccafico e forse ancor di più, le polpette di sarde, non poteva mancare qui, sulla mia cucina al marzapane uno dei metodi di cottura più diffuso delle sarde: la loro preparazione infarinate e fritte o più semplicemente allinguate. Provare per credere, sono come caramelline, non si smetterebbe mai di mangiare le sarde allinguate così, una di seguito all’altra e ricominciare