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Sardi e colpevoli per definizione

Creato il 05 luglio 2012 da Zfrantziscu
La notizia è passata quasi inosservata. Ne ha parlato, in una pagina interna, L’Unione sarda. Ed è un peccato, perché il rinvio a giudizio di tre sardi a Varese innova la Costituzione italiana e la convenzione europea di Shengen. L’una assicura che “ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale” senza che – pare di capire – gli spostamenti costituiscano indizio di reato. La seconda salvaguarda la libertà di circolazione dei cittadini europei, compresi i sardi; anche in questo caso – ma forse si tratta di una mia impressione – non prevedendo che trovarsi a Nizza anziché a Oliena sia di per se un indizio di malaffare. Così non la pensano il Gip di Varese né il Tribunale della libertà della stessa città. Tre sardi, uno di Fonni e due di Oliena, sono in galera da sette mesi perché sospettati di detenzione di una pistola. Gli indizi di colpevolezza, scrive il Gip, sono “gravi” e fra questi c’è “la comune origine degli indagati” e “l’assenza di legami degli stessi con il territorio della provincia di Varese che ne giustifichino la permanenza in loco”. A confermare la sensazione che ci si trovi davanti a una scuola di pensiero giuridico-costituzionale innovativa, c’è la sentenza del Tribunale della libertà: “Ad ulteriore elemento a carico è costituito dalla loro ingiustificata presenza in territorio del tutto differente da quello di loro dimora (tutti in provincia di Nuoro)”. Alla fine del mese, i tre extra-comunitari visti da Shengen ed extra-italiani visti da Varese, saranno processati da un tribunale che ne dovrà appurare innocenza o colpevolezza. La speranza è l’ultima a soccombere e c’è dunque da sperare che il verdetto non tenga conto dei “gravi indizi di colpevolezza” rintracciati dai magistrati innovativi.

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