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Sarei promosso in quinta elementare?

Creato il 18 settembre 2012 da Salvatore1

Ho avuto il compito di assistere mio nipote nel completare i compiti delle vacanze. Mio nipote sta iniziando ora la quinta elementare. Io, bene o male, ho una laurea col massimo dei voti. Con mio nipote è stata una bella occasione per una presa di coscienza dei miei saperi. Non la faccio lunga. In italiano dovrei cavarmela. Dovrei. Ma una cosa è usare le preposizioni articolate, un’altra sapere che si chiamano così: “preposizioni articolate”. Egualmente, per la matematica, una cosa è applicare nei conti le proprietà delle quattro operazioni, un’altra sapere che si chiamo proprietà associativa, dissociativa, commutativa, etc. Ma la tragedia è con la geografia e con i laghi. L’esercizio chiede di ricordare i laghi italiani e di classificarli, uno per uno uno, nelle categorie: laghi tettonici, vulcanici, glaciali e non so quali altre. Mio nipote ha dimenticato il libro a casa. E’ una tragedia. Se poi il collegamento internet si imballa è un disastro. Così sono sicuro: non sarei stato promosso in quinta elementare. E poi qualche minuta osservazione. A suo tempo fui promosso. Come ho utilizzato i 60 anni successivi? A dimenticare quello che avevo appreso. Seconda osservazione. Delle due una. O mi insegnarono cose di cui potevo tranquillamente fare a meno, sottraendo tempo ai miei giochi. Oppure ho pagato nella mia vita, senza accorgermene, l’ignoranza sopravvenuta. E in questo secondo caso è ragionevole che lo Stato mi obblighi a studiare fino a 16 anni, disinteressandosi dopo della persistenza dei miei apprendimenti? Non sarebbe più sensato selezionare meglio i saperi (e i saper fare) e poi svilupparli e farne manutenzione lungo tutto l’arco della vita? Sì, mi sono convinto che dovremmo periodicamente replicare gli esami, non solo quelli della scuola dell’obbligo: la laurea, le specializzazioni, le abilitazioni, la patente dell’auto, quella di genitore e nonno, quella di cittadino. Dopo (o insieme) all'effettività del diritto al lavoro per tutti, l'effettività degli apprendimenti per tutti e per tutta la vita, rappresenterebbe il segno di un mutamento totale, quello che aspetto.

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