Sarkozy, le leggi memoriali e il genocidio armeno

Creato il 22 dicembre 2011 da Istanbulavrupa

L’Assemblea nazionale francese ha appena approvato la controversissima legge che determina sanzioni – pecuniarie e detentive – per chi nega il “genocidio armeno”. La legge dovrà essere definitivamente approvata dal Senato: una guerra diplomatia tra Francia e Turchia – come se non bastasse l’aperta ostilità manifestata dal presidente Sarkozy nei confronti dell’adesione di Ankara all’Ue – è alle porte.

Quel che mi secca è che in vari articoli – per la rivista Charta Minuta, per il quotidiano Il Secolo, per il settimanale Il Futurista – ho in passato lodato pubblicamente la “politica della storia” di Sarkozy opponendola alla “politica della memoria” dell’era Chirac: quest’ultima, fondata sulla proliferazione di commemorazioni di questo o quell’evento, di assunzione di responsabilità o espressione di pentimento per la tratta degli schiavi o le deportazioni del regime di Vichy; quella sarkozyana, invece, sul blocco della deriva commemorativa (come anche suggerito dalla commissione Kaspi, istituita dallo stesso Sarkozy) e sulla creazione di un grande museo di storia della nazione (la Maison d’histoire de France). In più e soprattutto, la commissione presieduta dal presidente dell’Assemblea nazionale Bernard Accoyer – nel 2008 – si era decisamente opposta all’ingerenza legislativa nel lavoro degli storici attraverso le cosiddette “leggi memoriali”.

Tutto ha avuto origine con la “legge Gayssot”, nel 1990: in realtà la legge “Gayssot-Fabius”, nata dalla convergenza di interessi tra la comunità ebraica francese desiderosa di neutralizzare il lavoro di riesame critico dell’Olocausto dei cosiddetti “negazionisti” – in primis, del professor Faurisson – e i comunisti desiderosi di attaccare politicamente il movimento lepenista che mai aveva fatto i conti con l’anti-semitismo. Una legge illiberale, una legge stalinista; quel che è peggio, una legge stupida.

Nel 2001, poi, è stato approvato una legge per il riconoscimento del genocidio armeno: ma senza prevedere sanzioni (e in effetti, neanche viene specificato chi ne è stato il responsabile). Una legge cerimoniale, una legge inutile. Un primo tentativo di introdurre sanzioni è naufragato dopo il voto favorevole dell’Assemblea nazionale nel 2006: visto che la legge approvata in prima lettura non è mai stata portata all’attenzione del Senato ed è decaduta alla fine della legislatura; mentre un’iniziativa analoga è fallita nel 2010, col voto negativo in prima lettura del Senato. Vedremo cosa accadrà stavolta: di sicuro c’è che la Turchia ha reagito in modo compatto a questa palese strumentalizzazione politica del presidente Sarkozy che – a caccia della rielezione – ha sconfessato sé stesso.



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