Dal 27 marzo al 31 maggio la mostra "Eugenio Tavolara. I segni del sacro" al Museo della Città.
Sassari 26 marzo 2015 - Rappresentano un momento di contatto con la comunità e la sua religiosità, quel fil rouge che unisce la cultura popolare con la cultura dell'arte di un artista eccezionale quale fu Eugenio Tavolara. "I segni del sacro" è il titolo della mostra che, dal 27 marzo al 31 maggio, porterà nelle sale del Museo della Città a Palazzo di Città, le opere a carattere religioso del maestro sassarese. La mostra è stata organizzata dall'assessorato alle Politiche per lo sviluppo locale, programmazione, cultura e turismo del Comune di Sassari con il contributo e la generosità degli eredi dell'artista sassarese.
La mostra, che accompagnerà gli appuntamenti della Settimana Santa, è stata presentata questa mattina in sala conferenze di Palazzo Ducale, alla presenza dell'assessora Monica Spanedda e del nipote dell'artista sassarese Eugenio Garribba.
Eugenio Tavolara giunge all'arte interpretativa del sacro in seguito a una ricerca di espressioni artistiche diverse in costante rinnovamento.
I segni del sacro, allora, alludono ai segni delle opere del poliedrico artista che hanno un soggetto religioso, sono i segni attraverso i quali stabilisce un contatto con la comunità e la sua religiosità, un contatto che nelle sue opere non si è mai interrotto. Sia attraverso il popolo di legno sia nella scultura sia nelle arti applicate, la cultura popolare diviene in questo senso l'essenza stessa della sua cultura dell'arte.
L'esposizione prosegue e amplia il percorso avviato con la mostra "Tavolara. Depero. La manifattura delle case d'arte", realizzata in collaborazione con il Mart di Rovereto e il Murats di Samugheo. Un'esperienza che, tra dicembre e marzo, ha consentito di avviare un confronto tra la storia e la produzione di due figure che, forse, non si incontrarono mai ma negli stessi anni e in luoghi diversi portarono avanti una ricerca artistica e stilistica simile, protagonisti di prim'ordine tra gli artisti dediti alle arti applicate e al design contemporaneo.
Con questa nuova esposizione, la linea culturale assunta dalla giunta del sindaco Nicola Sanna conferma l'approccio sulla valorizzazione identitaria di autori e opere sarde.
"È la prima volta - ha detto Monica Spanedda - che l'amministrazione comunale accompagna gli appuntamenti dei riti della Settimana Santa, valorizzandoli, con una mostra importante che caratterizza il periodo storico".
La mostra è dedicata ad Angelo Tilocca, esperto e promotore delle arti visive nella nostra isola e scomparso di recente. Tilocca contribuì all'organizzazione e all'allestimento della mostra Tavolara-Depero del dicembre scorso ed è prematuramente scomparso mentre si accingeva a dare un contributo fattivo all'organizzazione di quest'ultima.
LA MOSTRA. Nel Museo della Città è esposta una selezione di opere a partire dal 1928 con la Processione dei Misteri, 25 pupazzi in legno policromato, sino alla Pietà del 1957. Sono esposti i rilievi di gesso della Via Crucis (1938), realizzati per la chiesa di San Ponziano a Carbonia. In quest'ultima opera, che è anche la sua prima commissione pubblica, l'artista realizza i modelli in gesso che verranno tradotti in legno dall'intagliatore Pasquale Tillocca, suo sperimentato collaboratore.
Si aggiungono quindi la Flagellazione (1944), la Deposizione con i cani (1944) e la Deposizione con i cani (1946).
Tra le altre opere sarà possibile vedere i bozzetti in legno intagliati da Tillocca per la Via Crucis della chiesa della Solitudine a Nuoro (1954). Una esposizione in cui, ancora una volta, si evidenzia il dialogo corale che Tavolara ha aperto intorno alla materia, alla realtà e ai suoi modi diversi dell'esprimersi attraverso artigiani, ebanisti, scultori, intagliatori.
ORARI E BIGLIETTI. La mostra sarà aperta dal martedì al sabato dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 15 alle 18, la domenica dalle 10 alle 13. Il Museo della Città, in via Sebastiano Satta, sarà chiuso il lunedì e nei festivi. Il biglietto di ingresso è di 3 euro.