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Saturno e Titano: falci di luna crescente

Creato il 06 novembre 2014 da Media Inaf
Ritratto mozzafiato per Saturno e Titano, nell’obiettivo di Cassini. Credit: NASA / JPL-Caltech / Space Science Institute.

Ritratto mozzafiato per Saturno e Titano, nell’obiettivo di Cassini. Credit: NASA / JPL-Caltech / Space Science Institute.

Solo il gusto geometrico della fotografia di Stanley Kubrick avrebbe potuto fare altrettanto. Ma non è tratto da 2001: Odissea nello Spazio, l’elegante ritratto presentato sul sito della missione Cassini. È la sonda NASA ad aver catturato in fotografia il pianeta Saturno, con i suoi anelli, e il satellite naturale Titano: splendenti, come mezzelune nello spazio profondo illuminate da un Sole lontano, ancora capace di indorarne l’atmosfera.

La missione Cassini ha esplorato il sistema di Saturno per circa 10 anni (vedi MediaINAF). L’immagine in questione è stata scattata mentre la sonda si trovava a 1,7 milioni di chilometri da Saturno, l’11 agosto 2013. In primo piano il disco che avvolge il pianeta, parzialmente illuminato. Non solo un’immagine di struggente bellezza, ma una fotografia di grande valore scientifico perché mostra con evidenza come l’atmosfera sia in grado di diffondere la luce del Sole in relazione al particolato che la compone.

Nell’immagine la falce di luna crescente su Titano quasi arriva a chiudere il disco attorno al satellite, grazie al nugolo di particelle disperse in atmosfera che amplifica la diffusione della luce anche a grande distanza dal Sole.

Titano è la più grande delle lune di Saturno ed è anche l’unico altro corpo del Sistema Solare, oltre la Terra, ad avere abbondanza di liquidi sulla sua superficie. Niente acqua però: metano liquido ed etano.

Lo scorso luglio lo strumento VIMS a bordo di Cassini ha festeggiato i 10 anni di attività. Il Visual and Infrared Mapping Spectometer è uno strumento nato da una collaborazione internazionale tra USA, Italia, Francia e Germania e composto da due canali: il canale infrarosso, realizzato presso NASA-JPL e l’italiano canale Visibile, fornito da ASI, realizzato presso le Officine Galileo, ora Selex ES, sotto la guida di Angioletta Coradini dell’Istituto di Astrofisica di Roma, ora INAF-IAPS.

Arrivata nel sistema di Saturno nel 2004, la missione Cassini dovrebbe continuare almeno fino al 2017, quando la sonda si tufferà intenzionalmente nell’atmosfera di Saturno.

Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga


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