Saverio Gargini (14 giugno 1940 – 5 agosto 2001)

Caro babbo,

sono qui nel giorno della ricorrenza della tua scomparsa per dirti che resti sempre il mio riferimento, il mio esempio. La tua onestà trasparente e chiara mi invita ancora e ancora al rispetto dei valori che tu mi hai insegnato. Eri di sinistra, comunista, e io so che lo eri davvero, non come certi personaggi che da quando non ci sei più ho avuto modo di incontrare e, ahimè, di frequentare. Personaggi sedicenti di sinistra, in realtà individucci senza dignità che per un posticino, una seggioletta, una qualsivoglia carica sono stati e sono capaci di comportarsi esattamente come dei piccoli fascistelli di provincia, falsi, bugiardi, corrotti, ipocriti, ambigui… “Il mondo va così”, mi disse uno di questi al telefono anni fa, facendomi capire che costoro non erano degni nemmeno di legarti le scarpe…

Sono qui per dirti che non sono e non sarò mai in vendita, che non baratto per un pessimo piatto di lenticchie la decenza e l’esempio che tu mi hai dato. Non preoccuparti, i furbetti continuino pure con i loro giochi, io me ne starò alla larga, non mi lascerò coinvolgere. Sarò sempre, come te, antifascista, soprattutto nei confronti di questi sciagurati.

Grazie ancora di tutto.