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Saving Mr. Banks e la pazienza degli sceneggiatori

Creato il 14 marzo 2014 da Signorponza @signorponza

Saving Mr. Banks è il modo migliore che si potesse trovare per parlare di Walt Disney. Tuttavia non si tratta di un film su Walt Disney, ma racconta le vicende che hanno consentito al creatore di Topolino, dopo anni di tira e molla, di realizzare il film Mary Poppins. A tal proposito, devo premettere che la mia recensione è influenzata dal fatto che Mary Poppins è uno dei miei film preferiti della Disney (dopo Alice nel paese delle meraviglie e Aladdin), quindi mettiamo subito da parte quella cosa strana che alcuni chiamano obiettività.

Siamo negli anni ’60 e la scrittrice inglese P.L. Travers (Emma Thompson) è stata “quasi” convinta dal proprio agente a cedere i diritti per la realizzazione del film Mary Poppins, basato sul libro che scrisse molti anni fa. Per rendere l’accordo realtà, la (rigorosamente) Signora Travers si reca a Los Angeles per incontrare Walt Disney (Tom Hanks) in persona e gli sceneggiatori che si occuperanno del film. La scrittrice non ha però intenzione di accettare alcun compromesso, rendendo la vita dei poveri sceneggiatori un vero inferno.

Sebbene ci sia qualche significativa differenza rispetto alla realtà, per conoscere che cosa vi sia dietro all’idea di Mary Poppins e, allo stesso tempo, alla realizzazione della sua versione cinematografica vale senza dubbio la pena di spendere un paio d’ore.

Il punto di forza del film, che lo rende divertente e mai noioso nonostante narri una storia “piatta”, è l’incontro tra i due mondi: quello americano fatto di cartoni animati, pupazzi e immaginazione di Walt Disney e quello inglese, serioso e scontroso che rappresenta P.L. Travers. E poi i vari accenni alle canzoni e ai momenti di Mary Poppins sono un continuo richiamo alle nostre infanzie (che, ricordiamo, risalgono a non più di un paio di anni fa).

Il mio applauso va comunque agli sceneggiatori, i fratelli Sherman quelli veri, per aver sopportato l’autrice di Mary Poppins. Io fossi stato in loro avrei dato fuori di matto come Federica Rosatelli nella casa del Grande Fratello dopo nemmeno due minuti.

CHIPS e CHEAP: la cosa più CHIPS è che per tutta la durata della pellicola si è pervasi da un misto di allegria e malinconia che nemmeno le migliori droghe. La cosa CHEAP al momento non riesco proprio a trovarla, se non la mancata nomination all’oscar di Emma Thompson. Ma vabbe’ l’Academy assegna Oscar a 12 anni schiavo, quindi non c’è da stupirsi.

Livello di SHAZAMMABILITÀ: alta. Devo aggiungere altro?

Livello di BONAGGINE DEL CAST: media. Colin Farrell, Ruth Wilson e Rachel Griffiths sono gli unici degni di nota.

Quanto dura / quanto sarebbe dovuto durare: 126 minuti / 120 minuti. Quei 6 minuti si potevano eliminare e facevamo cifra tonda.

Mi devo fermare dopo i titoli di coda per vedere la SCENA NASCOSTA o posso andare direttamente a casa? No. Ma vale la pena guardare le fotografie d’epoca che vengono proposte accanto ai titoli di coda.

Pamela L Travers - Saving Mr Banks

GIUDIZIO COMPLESSIVO: 4 Anne Praderio su cinque.

Anna Praderio
 
Anna Praderio
 
Anna Praderio
 
Anna Praderio

Il post Saving Mr. Banks e la pazienza degli sceneggiatori, scritto da Signor Ponza, appartiene al blog Così è (se vi pare).


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