Da qualche tempo, Hollywood ha iniziato a raccontarci le storie dietro le realizzazioni dei film. Andando a memoria, potrei citare L’Ombra del Vampiro, film sulla realizzazione di Nosferatu di Murnau o Ed Wood, biografia del regista con parti in cui vediamo la costruzione di alcune sue pellicole.
Lo scorso anno fu la volta di Hitchcock, che ci raccontava come andò la produzione di Pshyco e quello che successe durante le riprese, con qualche excursus sulla vita del regista. Ora tocca alla Disney, che ci propone la storia di ciò che avvenne per portare sul grande schermo Mary Poppins, capolavoro della casa di Topolino. Un ottimo cast, una commedia a tratti e un dramma ad altri, compongono questa pellicola, che spero non finisca nel dimenticatoio.
La Locandina
Trama
Walt Disney, magnate americano dell’animazione e del cinema per famiglie, ha un progetto da oltre vent’anni: portare sul grande schermo una sua versione del libro Mary Poppins della scrittrice inglese P.L. Travers.
La donna, per tutto questo tempo, ha rifiutato le proposte di Disney, ma ora è il suo agente a spingerla a dare una possibilità all’uomo. Così, la Travers va in America, pretendendo di partecipare alla produzione del film e a fare da consulente. Non sarà un rapporto facile.
Disney e Travers
Considerazioni
Dicevo in apertura che il film vanta un cast di tutto rispetto. Tom Hanks, Emma Thompson e Paul Giamatti, sono i primi nomi che spiccano insieme ad altri forse meno conosciuti, ma altrettanto bravi. Temo però che, come accadde per il film su Hitchcock, questo film venga messo in secondo piano, e per vari motivi, uno dei quali è l’età dei protagonisti. Che lo vogliamo o no, il pubblico spesso snobba un film se il cast non è composto da ragazzini, e in questo caso di ragazzini non ce n’è l’ombra, e non si vede neppure all’orizzonte una storia d’amore.
La Travers con suo padre, nei vari flashback
L’unica storia d’amore, se così vogliamo chiamarla, è quella della scrittrice verso il padre, scomparso tragicamente a causa dell’alcolismo quando era piccola. Padre a cui era particolarmente affezionata, e che senza accorgersene ha trasposto nella figura di Mr. Banks, il genitore protagonista di Mr. Poppins.
Il film quindi si basa sul tentare di salvare quindi il Mr. Banks personale nella memoria della scrittrice, e sarà la leva che userà Disney per convincerla a firmare la cessione dei diritti. Ovviamente, la storia è molto romanzata, è i fatti non andarono proprio così, a detta di molti.
Alternando le parti drammatiche dell’infanzia dell’autrice a momenti dai toni più da commedia, il film fila liscio senza eccedere né da un lato, né dall’altro, intrattenendo lo spettatore e commuovendolo allo stesso tempo.
Un film consigliato, che meriterebbe davvero più visibilità di quella che temo che avrà.