Sbiancamento dentale – Trattamenti fai da te

Creato il 06 giugno 2012 da Abcsalute @ABCsalute


Gomme da masticare. Sebbene siano pubblicizzate come sbiancanti, le gomme da masticare che contengono xilitolo e sorbitolo aiutano a prevenire la carie perché prive di saccarosio che causa appunto la carie. Il potere sbiancante delle gomme da masticare è quindi trascurabile, ma unite al normale spazzolamento possono prevenire l’insorgere della carie.
Dentifrici sbiancanti. Per questo prodotto è meglio parlare di azione smacchiante più che sbiancante. I dentifrici detti sbiancanti hanno infatti delle sostanze abrasive che agiscono sulle macchie dello smalto e non sul colore del dente.
Gel sbiancante. Il gel sbiancante contiene il 6% di perossido di idrogeno, lo stesso elemento usato dal dentista nello sbiancamento professionale. Il gel viene applicato direttamente sui denti da sbiancare e la sua azione è decisamente poco incisiva: una volta applicato, il gel non deve entrare in contatto né con la saliva né con le mucose labiali, e considerato che non ci sono protezioni sul gel, è difficile ottenere il buon risultato sperato.


Strisce sbiancanti. Si applicano direttamente sui denti; come il gel sbiancante, le strisce contengono il 6% di perossido di idrogeno, ma differenza del gel assicurano uno strato protettivo tra i denti e l’ambiente orale (saliva e mucosa labiale), per questo il risultato è discretamente migliore che con l’uso del gel.
Stick sbiancante. Somiglia a un comune burro di cacao, con la differenza che si applica sui denti e contiene il 6% di perossido di idrogeno. Come il gel sbiancante, lo stick ha basse probabilità di successo.
Passati in rassegna i più diffusi metodi sbiancanti “fai da te”, concludiamo sottolineandone le caratteristiche comuni, in sostanza quelle che li differenziano da un trattamento professionale:
- mancanza di supervisione di un professionista, il che comporta possibili rischi dovuti a un uso inappropriato del prodotto;
- bassa percentuale di perossido di idrogeno (al massimo 6%);
- bassa efficacia sbiancante (massimo 5 tonalità);
- sistemi di applicazione preformati (strisce, applicatori, ecc.) e dunque non studiati per l’anatomia dei denti chi li utilizza;
- tempi elevati necessari per lo sbiancamento;
- durata dei risultati ottenuti per 6-12 mesi;
- costi più bassi rispetto ai metodi di sbiancamento professionale.
È bene sottolineare che non tutti i trattamenti “fai da te” hanno la stessa efficacia su tutte le persone, è quindi consigliabile chiedere un consiglio a un esperto odontoiatra.
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