Guido Davico Bonino, e Vincenzo Jacomuzzi, con prefazione di Claudio Magris, hanno passato in rassegna, in quello che potremmo definire un piacevolissimo saggio letterario, scritto a quattro mani e con abbondanza di documentazione testuale,e in questi giorni presente nelle nostre librerie, una galleria di noti personaggi del mondo dell’epica e del romanzo moderno, appartenenti di diritto, ormai, alla letteratura universale.
In tutto quattro secoli passati scrupolosamente al "setaccio"che non è proprio poco.
E lo scopo degli autori-curatori del saggio-antologia era , è stato ed è quello di affrontare il tema , piuttosto intrigante di colui che, personaggio, nato dalla fantasia del suo autore, simboleggia di diritto l’eroe per eccellenza.
Eroe che, in pectore, tutti sogniamo, o almeno una volta abbiamo sognato, di essere, ciascuno a proprio modo, in quanto all’eroismo è strettamente connesso il bisogno di eternità,cui l’umanità intera aspira. E da sempre.
Agli inizi del ‘900 il poeta torinese Guido Gozzano , in merito, simpaticamente, scriveva così a proposito di gloria ed eroi :”Oggi l’alloro è premio di colui / che in clangor di buccine s’esalta,/ che sale cerretano alla ribalta / per far di sé favoleggiare altrui”.
Chissà, se fosse ancora vivo oggi, cosa avrebbe scritto di certi “palloni gonfiati” che si pavoneggiano, come niente fosse, trascinandosi in tutta fretta, pur di esserci, da un salotto letterario all’altro, da un “premio” balneare, campagnolo o di montagna, e perfino, se necessario, nell’ anticamera del potente politico di turno.
Interrogativi e /o eventuali appunti critici a parte,il pregio del testo è piuttosto quello che fa rimarcare, nella prefazione, Claudio Magris, quando dice che la gloria sottolineata della galleria dei personaggi scelti da Davico Bonino e Jacomuzzi ha il merito, in controluce, di evidenziare ben “altri” eroismi.
Quegli eroismi che sono alla portata di tutti, cui le creazioni letterarie possono fungere, comuque, da cartina di “tornasole”.
Perciò, concludendo, “Fu vera gloria?” è sul serio un “buon” leggere per tutti, perché dalla fantasia del genio letterario si attinge il necessario per un ritorno alla realtà e la realtà altro non è che il quotidiano odierno fatto anch’esso, quando è possibile, di piccoli e modestissimi eroismi senza pretese.
Ma che, comunque, contano.
di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
In basso lo scrittore Claudio Magris, che ha scritto la prefazione dell'antologia- saggio di Davico Bonino e Jacomuzzi. SEI-Editrice.