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Scaffali postatomici

Creato il 16 luglio 2012 da Mcnab75

 Scaffali postatomici

La stagione 2011-2012 ha rappresentato il mio abbandono quasi totale delle librerie.
O meglio: degli acquisti in libreria.
Merito senz’altro del Kindle comprato a New York undici mesi fa. L’ereader mi ha permesso di acquistare molti più libri a prezzi decisamente stracciati. Non solo: ho letto tantissimi racconti e romanzi in lingua inglese, senza dover aspettare le drammatiche spedizioni tramite corriere espresso. In più ho letto diversi autoprodotti, come sempre, notando con piacere che la qualità media si è alzata parecchio.
Le librerie, specialmente i megastore Feltrinelli/Mondadori, le ho abbandonati perché rappresentano sempre più tutto ciò che non vado cercando in quanto a letture. Drammatico, forse un po’ snob, ma è così.
Ma come sono cambiate le librerie in questi ultimi dodici mesi?

 

Innanzitutto molte hanno inaugurato spazi dedicati all’oggettistica di casa, ai prodotti da cartoleria elegante (moleskine, penne pregiate, quaderni da disegno etc etc). Per la serie: i libri vendono men0? E noi vendiamo anche soprammobili e agende.
Mentre i settori DVD e CD dei megastore sono rimasti intoccati, questi prodotti di varia natura sono piazzati proprio nei reparti dedicati ai libri. Evidentemente sono quelli sacrificabili.

Dando un’occhiata veloce balzano all’occhio due grandi categorie di libri: quelli romantici, declinati in tutte le salse (horror, erotici, soft porno, gialli, fantasy) e quelli scritti da personaggi famosi. Una buona percentuale dello spazio è occupato da questa roba qua.
Muovendomi nei reparti che teoricamente dovrebbero interessarmi di più scopro che:

  • Gli scaffali dedicati alla fantascienza si sono ridotti a UNO scaffale, che propone al 60% le solite ristampe di Asimov, Dick e Simmons. Tutto il resto è un mix di romanzi tratti da famosi videogiochi, titoli di case editrici piccole e volumetti della Delos, il cui rapporto prezzo/pagine è sempre stato da cappio al collo.
  • Gli scaffali dedicati al fantasy sono leggermente migliorati rispetto al 2010/2011. C’è meno teen fantasy italiano, il che non può essere che un bene, ma in compenso moltissima roba young adult straniera è oramai finita di diritto in questa omnicategoria che ovviamente è anche colonizzata per un 40% da robaccia romantica.
  • Gli scaffali dedicati all’horror… non esistono più. Se si eccettua il “solito” King, ristampato per la trentesima volta, e qualche rimasuglio della fu Gargoyle Editrice, tutto il resto è una marea nera e rossa di vampiri innamorati, licantropi innamorati, angeli innamorati, streghe innamorate. Saghe su saghe, un fottìo di libri praticamente identici per titoli e trame.
  • Gli scaffali dei gialli sono occupati da lunghe file di libri indicati col sottopancia: “L’ultima indagine del commissario (aggiungere nome a piacere)“. No grazie. Non grazie, cazzo.

Una cosa che mi piaceva molto dei megastore era l’area dedicata ai fumetti, che negli ultimi anni era cresciuta, ospitando tanti titoli sia di Panini Comics sia di case editrici minori ma interessantissime. Ecco, hanno ridotto anche questo scaffale, che in alcuni casi è del tutto sparito, salvo qualche titolo italiano che fa tendenza.

Per me è abbastanza. Io passo. Abbandonerò il piacere incredibile di “annusare la carta”, o se lo farò sarà nella mia intimità, dopo aver ordinato ciò che mi serve via Amazon o IBS.
Ma tanto già sapete che alla fine comprerò le versioni digitali dei romanzi che m’interessano.


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