Da che la sua reputazione è stata irrimediabilmente compromessa da una sconsideratezza giovanile -- "il disgraziato incidente" per dirla come la gente del luogo -- l'incantevole Emily Faringdon si è rassegnata a trascorrere nubile il resto dei suoi giorni. Ne d'altronde, a cinque anni dal "fattaccio", si può dire che la cosa la rattristi più di tanto. L'ottocentesca campagna inglese può offrire, infatti, molteplici interessi: ci sono la grande tenuta di famiglia da amministrare, le rendite del padre e dei fratelli da gestire, come pure le finanze delle vecchie signore del paese; per non parlare della grande passione letteraria che la spinge a comporre versi. Un esistenza piena e appagante, nonostante tutto...
Finchè Emily non si ritrova coinvolta in una fitta corrispondenza, scoprendosi perdutamente innamorata. Sensibile, colto, intelligente, il prezioso amico di penna sembra incarnare tutto ciò che la giovane ha sempre desiderato in un uomo. Ma Simon Augustus Traherne, il misterioso conte di Blade, non è affatto come sembra... Mosso da oscure passioni e da un tragico segreto profondamente inciso nell'anima, Blade riesce a incantare e soggiogare tutta Londra... Tutta tranne Emily.
Perchè Emily, benchè ammaliata dal seducente fascino di Simon, conosce la vera ragione delle profferte amorose dell'uomo. E sa anche di dovere ad ogni costo conquistare il suo gelido cuore prima che i vendicativi demoni del passato distruggano l'unico grande amore in cui lei abbia mai creduto.
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Direttamente dalla scrivania di Lillibu
Ragazze, io non ci posso credere! Stavo chattando con la Ross (ehm... qualche pettegolezzo qua e là...) quando nomino una scrittrice che è una tra le mie preferite: Amanda Quick (ovvero Jayne Ann Castle, alias Jayne Ann Krentz, alias Jane Taylor, alias Jayne Bentley, alias Stephanie James, alias Amanda Glass, alias … no so' finiti! Ma quanti alias c'ha questa tipa?!).
Con lo pseudonimo di Amanda Quick ha scritto soprattutto dei Romance storici, tra cui: Seduzione, Attrazione, Rendez-Vous, Batticuore (mooolto bello!), Avventura, Audacia, due medievali L'isola dei desideri e Il Cristallo Verde (altro romanzo che mi è molto piaciuto), la serie Vanza, e la serie di Lavinia e Tobias.
Ma, a parer mio, il più bello è senz'altro “Scandalo”.
Ho ancora una copia, il n.324 del settembre 1996 (Gesù, ma stiamo parlando del secolo scorso!), dei Romanzi Mondadori. Letta, riletta, straletta e, per questo, usurata. Ma è uno dei miei tesori. E tu, Ross, non sai che cos'èèèèè!
La storia è carinissima, scritta con il solito stile ironico della Quick: Emily Farington è una giovane aristocratica, carina, non “alta, bionda ed eccessivamente bella” come suo padre e i suo fratelli, i gemelli Charles e Devlin, ma piccola, rossa di capelli, occhi verdi, lentiggini sul nasino e, orrore degli orrori, porta sempre gli occhiali! Cosa ignominiosa per l'epoca. Una vera signora non li mostra MAI in pubblico!
Ma scopriremo, continuando la lettura, che Emily, non è una giovane sciocca, come potrebbe, all'apparenza, sembrare: ha un eccellente fiuto per i buoni affari e mantiene i suoi familiari, gli “inetti e scervellati Farington”, trovando il tempo, visto il suo buon cuore, di provvedere al futuro di tutti i domestici.
La povera Emily cadrà vittima (ma siamo sicuri che sia veramente così?) delle trame di Simon Augustus Traherne, conte di Blade, tornato dopo ventitré anni, dalle Indie Orientali, per vendicarsi del padre di Emily e, secondo l'uso orientale, dell'intera famiglia. Alto, “un omone dal fisico robusto e asciutto, zigomi alti, occhi castani”. Perfetto, come lo giudica Emily. Naturalmente lei si innamora subito, anzi la poverina è già innamorata, a causa delle lettere che si sono scambiati per qualche mese.
Simon decide di sposarla, per portarla via alla famiglia e obbligarla a smettere di provvedere al padre e ai fratelli, sicuro che, in poco tempo, andranno in rovina, essendo degli inetti gaudenti.
Poveretto, crede di essere lui a dirigere il gioco, ma, a poco a poco, Emily, con il suo animo innocente e il suo cuore d'oro conquisterà tutti: i domestici del conte, la zia Araminta, il Ton e, soprattutto, lui. Anche se gli rovina tutti i piani di vendetta, non solo contro Farington, ma anche contro gli ex soci del padre, che non hanno aiutato lui e la madre, dopo il suo suicidio.
Malgrado che la moglie gli metta i bastoni fra le ruote, con la sua innocenza e il grande amore che gli porta, non avendo remore a dimostrarglielo, lo induce a perdonare i torti subiti e, dopo varie peripezie, a aiutare i gemelli e il padre.
La piccola “fatina” dai capelli rossi e dagli occhi verdi (occhialuti) farà innamorare il grande, sbuffante e iroso “drago” (lei lo vede così, tant'è che utilizzerà, come marchio, il disegno di un drago).
Due protagonisti che ho molto amato. Una storia che mi ha fatto sognare e risognare. La consiglio.
Soprattutto alla Ross, disgraziata! Come si fa a ignorare questo libro? Inoltre ti sei persa le scenette del Giovedì Letterario, con le zitelle di Little Dippington, sedute nel salotto a bere il tè, imbarazzate e occhieggianti quell'omone del conte seduto su una fragile poltroncina.
Ross, se non lo leggi non sei più amica mia!
Lullibi