Comincio dalla fine, giusto per non perdere tempo.
Sono andata dall’usciere chiedendo: “15 euro ed è tutto qui? O ci sono padiglioni nascosti che mi sono persa?”
Perché se già l’anno scorso il MiArt non aveva riservato niente di particolare, quest’anno ha regalato la sorpresa di una tristezza infinita: non solo per il numero degli espositori, visibilmente decimato, ma anche per la qualità dei pezzi esposti.
Blu&Joy
Che se non fosse stato per qualche Adami e qualche Baj, si sarebbe camminato tra gli stand senza fermarsi troppo. Accanto a opere esposte per il terzo anno consecutivo (ebbasta!), il nulla.
Enrico Baj
E se l’anno scorso mi lamentavo delle poche novità, della totale assenza di video arte, della scarsa presenza di fotografia e installazioni, quest’anno mi sarei messa a piangere dallo sconforto.
Blu&Joy
E poi la regina, Patricia Piccinini, che sono riuscita a vedere per la prima volta dal vivo: non volevo crederci, e quasi me la perdevo, la piccola bimba elefante, confinata in un misero angolo ai margini del padiglione.
Patricia Piccinini
Sono stata felice di ritrovare Giuseppe Veneziano, Carla Bedini, Piero Gilardi e Federico Guida, ma che desolazione, cari milanesi miei!
“Tutta colpa della crisi”, dicono. E’ davvero così?
C’è davvero da strizzare l’anima e metterla ad asciugare fuori al sole, ora che arriva l’estate.
Pistoletto "Stracci d'Italia"
Francesco De Molfetta
Nicola Bolla
Bertozzi e Casoni
Carla Bedini
Julian Opie
(trova l'intruso n.d.r.)
Botero
Francesca Pasquali