Con solo tre vittorie in nove giornate la Scandone Avellino si ritrova sul fondo della classifica della Serie A, con una sola vittoria di margine rispetto a Torino ultima. Eppure la squadra irpina partiva, ancora una volta, come una delle possibili sorprese del campionato: mercato interessante con l’arrivo di giocatori che avrebbero dovuto far ambire ad uno dei migliori otto posti della classifica che significa accesso alle Final Eight di Coppa Italia e successivamente alla postseason.
Ma come già accaduto nelle recenti stagioni la Scandone parte malissimo e accumula un divario rispetto alle altre formazioni molto difficile da colmare. Una situazione strana quella di casa Sidigas, perchè è sempre stata una piazza che mastica basket ed ha sempre avuto un ottimo seguito, anche se ultimamente il PalaDelMauro non è più quel catino bollente di una volta, quando la Scandone primeggiava in Italia ed esordiva anche in Eurolega, lanciando sul palcoscenico giocatori come Omar Thomas e Marquees Green.
I problemi per la squadra di Sacripanti, arrivato in estate da Cantù, sono però delicati: infatti Avellino è la seconda miglior squadra per assist (18.1), la terza per percentuale da tre punti (35.6) e la quinta per percentuale ai liberi (77.7), come a dire: la squadra gioca bene e segna anche. Qui però arriva l’inghippo perchè Avellino è prima per palle perse a partita (17, dato che compensa quello degli assist praticamente), è la quinta squadra per punti subiti (80.1) e la seconda che subisce di più a rimbalzo (38.3). Una situazione non facile per Pino Sacripanti che si ritrova ad aver vinto solo con Pesaro, Trento e Brindisi e solo in casa. I dati infatti ci dicono che quando Avellino è riuscita a muovere la palla, contenendo le perse, difendendo il ferro e riuscendo a mettere in moto tutti i suoi giocatori, ha poi vinto.
Eppure la squadra è stata costruita sulle richieste di Sacripanti, che ha portato con sè da Cantù Buva e ha richiamato in Italia Leunen: ai due si aggiungono Riccardo Cervi, giunto dopo la querelle Milano e secondo miglior stoppatore del campionato, e Giovanni Pini arrivati entrambi da Reggio Emilia, l’ala James Nunnally, quarto miglior realizzatore (17.2), Alex Acker e Taurean Green, miglior assistman (6.8) ma anche il terzo per palle perse, infine i due baltici di esperienza Veikalas e Blums. Ma evidentemente nel roster degli irpini non si è ancora creato quel gruppo che contraddistingue le squadre della metà alta della classifica. A complicare le cose i guai fisici di Blums e un problema all’occhio per Green che lo terrà fuori non si sa bene quanto; per questo la società sta monitorando il mercato e si vocifera di un ritorno (il quarto) di Marques Green in Campania nel reparto guardie, considerando però la volontà di cercare un rinforzo anche sotto le plance.
Per fortuna di Avellino la classifica è corta e a sole due vittorie di distanza c’è l’agognato ottavo posto, peccato che in mezzo ci siano molte formazioni anche se con alcune di queste la Sidigas deve giocarsi ancora gli scontri diretti. Insomma la Scandone ha ancora il futuro nelle sue mani, serve però un’inversione di tendenza, più nella testa, nell’attenzione e convinzione dei propri mezzi, ancor prima che nel gioco.