Scarlett Johansson, l’importanza di fare l’attrice e avere una famiglia

Creato il 16 luglio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

- Bisogna crescere e cercare di capire che le differenze arricchiscono e rafforzano una relazione. Sono quelle che ci aiutano ad evolvere come persone e come compagni. Capisco che si voglia un partner che si adatti alla forma che noi abbiamo pensato per lui. Mettiamo pressione su qualcuno affinché faccia le cose come noi pensiamo vadano fatte.

- Dev’essere stressante non potere trascorrere del tempo con la propria famiglia perché si è impegnati ad avere successo. Ma deve esserci un modo che permetta di bilanciare tutte queste cose. Io vorrei essere in grado di crescere una famiglia, fare un film l’anno, portare avanti i miei progetti o recitare a teatro. Egoisticamente vorrei tutto. So che ci saranno delle difficoltà e sono pronta. Mi rendo conto che questa è la sfida delle mamme che lavorano e hanno un lavoro di successo.

- Ho scelto di fare l’attrice perché quando ero piccola mi piaceva cantare, avrei voluto interpretare un musical. Avevo otto anni e sognavo di vestire i panni di Cosetta in “Les Miserables”. Poi ho cominciato a fare film e non sono mai arrivata al teatro musicale. Naturalmente da quando ho compiuto 13 anni ho praticamente sepolto la parte musicale di me stessa. Ma è sempre stata lì.

- (Scarlett Johansson parlando di Her) Ha richiesto un sacco di tempo, molto di più di quanto immaginassi… È un personaggio molto complicato. Non è un corpo, è solo voce, non è una persona ma ha la complessità di una persona, è un essere virtuale, ma ragiona come noi. Dovevo essere enigmatica, curiosa, compassionevole, entusiasta. È stato impegnativo. Spike voleva scavare dentro di me, è stata una sfida difficile, ma anche molto divertente. Abbiamo provato diversi metodi in sala di registrazione: facevo la verticale, stavo seduta, camminavo in tondo, qualsiasi cosa per dare vita al personaggio. Penso che abbia funzionato. Vedremo come reagirà il pubblico. (Fonte: Grazia.it)

- Sono romantica, sì; mia madre è romantica in modo totale e struggente, e in questo ognuno di noi quattro figli è come lei. Chissà, anche io un giorno, come lei, avrò una famiglia… (Fonte: Iodonna.it)

di Redazione Oggialcinema.net


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