Alice Butler è una creatrice di cruciverba, appassionata di matematica e crittoanalisi, che si ritrova per qualche strano caso a lavorare per la PopCo, un’importante azienda di giocattoli con sede in Inghilterra. Durante uno strano “ritrovo” dell’azienda per creare un nuovo prodotto adatto alle adolescenti un sacco di cose cambiano nella vita di Alice, e si inizia ad intravedere la soluzione di un’enigma che la segue fin da bambina.
Premessa: io adoro la matematica, quindi questo romanzo parte avvantaggiato.
E’ inutile dire che dopo le varie spiegazioni dei metodi crittografici mi sono messa a cercare qualcosa di più, perchè si tratta di un argomento decisamente interessante.
Tralasciando questo fattore, si tratta comunque di un gran bel libro, per quanto senza trama. Mi spiego: sono interessanti i flashback continui, e il modo in cui la storia presente si interseca con quella passata, ma in sostanza non c’è una storia, ma solo un filo conduttore generale. Si tratta comunque di una mancanza a mio avviso tralasciabile, perchè è un romanzo che si lascia leggere volentieri, senza grandi pretese.
Mi ha lasciato però un’impressione sgradevole su quello che studio (economia), perchè la descrizione che viene fatta del mondo del marketing non è proprio delle più rosee. Non a caso tra le fonti viene citato il celeberrimo No Logo di Naomi Klein, che con marketing e affini ha ben poco da spartire.
VOTO: 7
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