SCHALKE 04-HERTHA BERLINO 2-0 - Continua il “magic-moment” dello Schalke. La squadra di Keller vince l’ottava gara di un girone di ritorno fin qui esaltante, dove in sole tre occasioni non ha portato a casa l’intera posta in palio. Anche oggi, nonostante l’assenza di Boateng, i Knappen hanno meritato i tre punti, trascinati davanti dal terzetto Huntelaar-Meyer-Obasi e in fase difensiva da un Matip decisamente in palla; buona anche la prova fornita da Goretzka in mezzo al campo. L’Hertha, ad eccezione del finale di primo tempo e degli ultimi dieci minuti della ripresa, non è mai stato realmente in partita, concedendo troppo campo alla squadra avversaria. La squadra di Berlino vede allontanarsi ulteriormente il sogno europeo, obiettivo che, alla fine del girone d’andata, sembrava assolutamente alla portata. Ma per una neo-promossa, seppur prestigiosa come l’Alta Dame, può andar bene anche così.
PRIMO TEMPO- L’Hertha si mostra propositivo sin dalle prime battute, costringendo i padroni di casa ad agire prevalentemente in ripartenza. La prima vera occasione del match, però, è per lo Schalke con Kaan Ayhan, autore di un calcio di punizione che si stampa in prossimità dell’incrocio dei pali. La partita sembra prendere una china favorevole ai padroni di casa, protagonisti di un forcing offensivo che costringe l’Hertha a rintanarsi nella propria metà campo. Ma al tredicesimo, complice un clamoroso retropassaggio errato di Kaan Ayhan, Ramos sfiora il gol con un pallonetto che si perde alto di poco sopra la traversa. Passano solo tre minuti e lo Schalke sblocca il match grazie a Obasi, abile a superare due giocatori dell’Hertha e il portiere avversario, e a depositare la sfera a porta sguarnita. Il gol realizzato tranquillizza lo Schalke, che contiene senza troppi patemi la squadra di Luhukay. Dopo quindici minuti privi di azioni degne di nota, l’Hertha si sveglia e si rende protagonista di un finale di frazione arrembante. Al trentaseiesimo, Allagui mette in mezzo dalla destra, Ben Hatira conclude al volo di sinistro e non inquadra la porta per questione di centimetri. Due giri di lancette ed è ancora il numero dieci rossonero a farsi notare con un bel sinistro a giro dal limite dell’area di rigore, che sfiora la traversa della porta difesa da Fahrmann.
SECONDO TEMPO - Avvio di ripresa choc per la squadra di Berlino, con lo Schalke che raddoppia dopo neanche un minuto: Obasi avanza per vie centrali e serve nel corridoio Huntelaar, che di sinistro fulmina Jarstein. L’Hertha accusa il colpo. Lo Schalke, quattro minuti dopo il raddoppio, va vicino al tris ancora con Huntelaar, bravo a smarcarsi in area di rigore ma non altrettanto efficace nella conclusione, che termina ampiamente a lato della porta avversaria. Luhukay prova a mischiare le carte nel tentativo di ribaltare le sorti del match: fuori Skjelbred e Wagner, dentro Ronny e Baumjohann. L’effetto dei cambi effettuati dal tecnico olandese, non è certamente quello atteso. Lo Schalke, infatti, controlla agevolmente il match, grazie anche all’atteggiamento tutt’altro che aggressivo della squadra capitolina. Ad un quarto d’ora dal termine, Neustädter mette in mezzo, ma Matip non raggiunge la sfera per questione di centimetri. Scampato il rischio, l’Hertha si sveglia all’improvviso e prova a rientrare in partita, ma l’arbitro, al minuto numero ottanta, annulla inspiegabilmente un gol di testa realizzato da Langkamp, che non commette nessun fallo sul corner calciato dalla sinistra di Ronny. L’ultima occasione, all’ottantanovesimo, è ancora appannaggio dell’Alte Dame: Ben Hatira crossa in mezzo all’area, Ramos s’inserisce ma la conclusione non inquadra lo specchio della porta. Lo Schalke porta a casa tre punti preziosissimi, l’Hertha, invece, vede allontanarsi il sogno europeo.
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