Magazine Horror
SCHEDA DI VALUTAZIONE 28) RACCONTOPrimavera a ParigiPunteggio 112/150 NOME: CamillaCOGNOME: DemontisTITOLO RACCONTO: Primavera a ParigiCREATURA: FuriaNUMERO RACCONTO: 28GIUDICE: ANGELA VISALLI (Admin Club Urban Fantasy)TRAMA: 8SINTASSI E GRAMMATICA: 8ORIGINALITA’: 10COERENZA: 8EMOZIONE: 8Totale punteggio: 42Bel racconto non posso dire altro, anche se un pò troppo noir per i miei personali gusti. Scritto magnificamente, bella l'ambientazione parigina, bello l'uso della furia come creatura, qui descritta perfettamente. Non capisco però il senso di colpa per aver ucciso il padre, sarebbe più adeguato (secondo il mio modo di ragionare) un senso di colpa per aver lasciato che il padre uccidesse e facesse del male alla sorella. Se un padre uccide e fa del male a tua sorella sicuramente non lo consideri più un padre, tanto meno un parente, per cui non puoi dispiacerti di aver ucciso sangue del tuo sangue. Inoltre lui ha parecchie colpe nella morte della sorella, più che in quella del padre, avendola per ogni notte sentita gridare, cercando in qualche modo “aiuto”. Il finale arriva inaspettato e fa il suo effetto, lasciando il lettore a bocca aperta, buon finale sicuramente non scontato. GIUDICE: Stefano Giovanni Muscolino (Arkavarez)TRAMA: 9SINTASSI E GRAMMATICA: 8ORIGINALITA’: 8COERENZA: 8EMOZIONE: 9Totale punteggio: 42Trovo la costruzione delle frasi a dir poco geniale, molto inusuale come stile, forse un po' ostico, ma direi proprio azzeccato. Scenario molto lugubre e che ti immerge completamente nella narrazione. Il tormento di Chester, di aver ucciso il padre, perché stuprava la sorella, è ben espresso, perfettamente coerente. Sul finale avrei preferito l'amore al posto della sua morte. GIUDICE: Michael Rigamonti TRAMA: 5SINTASSI E GRAMMATICA: 5ORIGINALITA’: 7COERENZA: 6EMOZIONE: 5Totale punteggio: 28Ci sono vari aspetti scorretti: abbondanza di avverbi; accenti, punteggiatura e congiunzioni mal utilizzate. Eccellente invece tutto l'impianto stilistico e narrativo tra sinossi, lessico, metafore, tecnica narrativa e descrittiva. La cosa grave che non va proprio è che ci sono salti temporali e spaziali continui e senza alcun preavviso. Le scene e la trama sono costruite e incastrate con poca cognizione, come un treno diretto che non ferma in nessuna stazione. Scrivere vuol dire pensare anche al lettore e qui il lettore si trova subissato dalle informazioni, dalle scene, dagli spostamenti. Tutto troppo veloce.