E’ facile camminando in un bosco,
rimanere affascinati dalla strato di foglie dalle tante forme e sfumature di colori che frusciano sotto ai nostri passi.
Capita a volte di ritrovare piccoli e delicati resti, scheletri vegetali. Foglie che lentamente hanno consumato la lamina per lasciare in evidenza il sottile disegno delle venature.
Con un po’ di chimica e pazienza, acceleriamo i processi della natura per ottenere scheletri di foglie da utilizzare come semplice ed elegante decorazione o per intrattenere i bambini con esperimenti che li avvicinano allo studio del mondo vegetale.
Porre in una pentola un litro d’acqua e aggiungere un cucchiaio di bicarbonato di sodio e un cucchiaino di cremor tartaro (lo trovi qui).
Poco prima dell’ebollizione immergere nella soluzione le foglie. Non tutte sono adatte allo scopo, io ho fatto esperimento e sono rimasta contenta dei risultati ottenuti con foglie di castagno Castanea sativa, betulla Betula pendula, faggio Fagus sylvatica e acero Acer campestre.
Mescolare delicatamente e continuare l’ebollizione per circa 30 minuti. Togliere la pentola dal fuoco e lasciare raffreddare. Trasferire le foglie in una bacinella contenente acqua fredda e pulita e procedere poi alla rimozione della lamina fogliare strofinando delicatamente con uno spazzolino da denti.
La foglia ridotta a scheletro può essere poi sbiancata in acqua e candeggina ed eventualmente sottoposta a nuova tintura.
Per una perfetta essicazione, sarà inserita tra due fogli di carta assorbente posti tra le pagine di un quotidiano. Il tutto andrà poi collocato sotto a dei pesi che esercitino una forte pressione. La foglia sarà pronta in 2 -4 giorni.
Ho preparato un pacchetto regalo e due scheletri di foglie sono elegante guarnizione low cost.